Alcuni studenti con disabilità dell’istituto di scuola media superiore “Sebastiano Mottura” di Caltanissetta, con il supporto dei compagni di classe, dei loro docenti e assistenti alla comunicazione e OSS, hanno realizzato manufatti artistici a tema natalizio che hanno donato ai bambini dell’associazione Sant’Agata.
Opere realizzate come attività del progetto formativo scolastico “Kreativamente” e messe in mostra nei locali dell’istituto per essere ammirate da tutti gli studenti.
“Lo scopo è quello di tirar fuori le potenzialità di ciascun
alunno aiutandolo a comprendere le sue reali capacità e competenze e poterle
sfruttare per compiti di realtà che potrebbero essere utili nella vita
quotidiana – ha commentato Maria Stella Celestri, una delle docenti che hanno
supervisionato le attività -. E’ anche un’occasione per stare insieme,
condividere esperienze e potenziare il confronto tra adolescenti abbattendo le
barriere che potrebbero crearsi in altri contesti o situazioni”.
Abbiamo lavorato assiduamente per suscitare negli alunni interesse e creatività favorendo lo sviluppo della loro fantasia e creatività attraverso la collaborazione e la socializzazione, stimolando la capacità di autocontrollo e autodisciplina anche con l’intento di migliorare l’autostima e la capacità di comunicare con il gruppo di pari”.
“Abbiamo fatto realizzare oggetti da appendere all’albero di Natale o da poggiare sulle loro scrivanie decorati con fiocchi e polverine sfavillanti – ha spiegato la professoressa Lucia Aronica -. Abbiamo fatto utilizzare varie tecniche quali disegno astratto o figurativo, pittura con acrilico fluido, opere su tela e, per educare al rispetto dell’ambiente, è stato raccolto e utilizzato materiale da riciclo come polistirolo, cartoncino o tappi di plastica o sughero”.
Un’attività di service learning che permetterà agli studenti di poter allietare un po’ di più la vita dei bambini con minori opportunità.
L’associazione Sant’Agata, attiva dal 2014, si prende cura di oltre 200 bambini supportandoli nelle loro necessità. Un servizio svolto dai volontari, guidati dal parroco Padre Sergio Kalizak, e di privati cittadini che offrono beni di prima necessità.
L’associazione, però, ritiene che per il benessere di un individuo e una sua corretta formazione sia necessario prendersi cura non soltanto dei bisogni primari legati all’alimentazione e al vestiario ma anche culturale, sociale ed emotivo. Valori condivisi anche dall’istituto Mottura.
Donare i lavori realizzati dai ragazzi consente ai bambini presi in carico dall’associazione di Sant’Agata di abbellire i loro alberi di Natale e le loro case e, al contempo, insegna agli adolescenti, artefici di questi lavoretti, l’importanza di prendersi cura del prossimo.
“Ringraziamo l’istituto Mottura per aver pensato ai nostri bambini – hanno commentato i volontari dell’associazione che sono andati a ritirare i doni -, questo ci conferma che c’è ancora chi ha voglia di mettersi a disposizione del prossimo condividendo ciò che gli appartiene o ciò di cui è capace di fare. Questo, per noi è il vero significato del Natale”.
“L’associazione Sant’Agata, proprio come il nostro istituto, si prende cura dei minori cercando di educarli alla gentilezza, stimolando la loro curiosità e incoraggiandoli a poter diventare tutto ciò che desiderano essere – ha commentato la dirigente scolastica Laura Zurli -. Non si tratta soltanto di creare manualmente delle decorazioni artistiche e poi cederle ma prendersi cura del prossimo, soprattutto se indifeso, e delle sue necessità. Un atto d’amore che stimola ciascuno a diventare un cittadino responsabile e solidale con l’ambiente fisico e sociale nel quale è inserito. E per trasmettere questo messaggio i docenti hanno scelto di far utilizzare materiale di riciclo rafforzando il parallelismo con la nascita di Gesù, un bambino che veniva percepito dai potenti del tempo come un rifiuto da dover eliminare, come ultimo degli ultimi, ma che, al contrario, si è rivelata una preziosa risorsa capace di salvare l’umanità. Ringraziamo l’associazione Sant’Agata per averci permesso di poter sperimentare, ancora una volta, la gioia che si prova a donare, e alimentato la speranza di un futuro sempre più ricco di amore, inclusione e solidarietà”.