Ammontano a 19,44 miliardi di euro le risorse mobilitate dal Pnrr per il potenziamento dei servizi di istruzione, infanzia e adolescenza cui si aggiungono altri interventi trasversali alle diverse missioni.
Finanziamenti che dovranno servire a ridurre le distanze con gli standard Ue e a colmare i divari interni. Tanto più in un quadro europeo di obiettivi sempre più sfidanti sull’educazione in vista dell’Agenda 2030 dell’Onu. Basteranno a colmare i divari, in sostegno dei minori e delle famiglie in difficoltà? Il rapporto annuale dell’Osservatorio sulla povertà educativa #conibambini, promosso da Con i Bambini e Openpolis nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, quest’anno indaga le misure del Pnrr su tre aspetti chiave: asili nido, edilizia scolastica e riduzione dei divari educativi.
Per la prima volta vengono analizzati alcuni dei più significativi interventi del Pnrr destinati al contrasto della povertà educativa. I 4,6 miliardi di euro per il piano asili nido e scuole dell’infanzia hanno l’obiettivo di creare 264.480 nuovi posti per la fascia 0-6 anni. La parte più cospicua è assegnata attraverso un nuovo bando da 3 miliardi di euro, di cui 2,4 destinati agli asili nido. Le risorse del bando nidi intervengono su un’offerta oggi inferiore alla soglia Ue (27,2 posti ogni 100 bambini 0-2 anni nel 2020, a fronte del 33% previsto dall’obiettivo specifico) e con ampi divari territoriali. Tra Nord e Sud – sono tutti meridionali i territori sotto il 10% (Ragusa, Caltanissetta, Cosenza, Caserta) – ma anche tra città e aree interne. Se l’offerta nei ‘comuni polo’ mediamente supera la soglia del 33%, nei ‘comuni di cintura’ si attesta attorno al 25%, mentre in quelli periferici e ultraperiferici non raggiunge il 20%.
E spesso sono proprio i territori più carenti di servizi a mostrare le maggiori difficoltà nel presentare progetti, in particolare nelle regioni meridionali. “Si chiama Next Generation Eu perché il futuro dell’Italia e dell’Europa passa dalle nuove generazioni -sottolinea Marco Rossi-Doria presidente di Con i Bambini- I fondi del Pnrr rappresentano realmente una grande opportunità per rilanciare un Paese, ricco e che fa pochi figli, che si permette di avere un terzo dei suoi ragazzi in povertà assoluta o relativa. Ci vuole attenzione alla ‘messa a terra’ del piano.
È questa la priorità. La povertà economica limita le opportunità di apprendimento e di crescita sana dei minori e un minore apprendimento, una minore istruzione e minori opportunità generano ulteriore esclusione sociale. Grazie al lavoro di Con i Bambini e il Fondo sono stati raggiunti 500mila bambini e ragazzi che vivono in condizione di povertà educativa potenziando i loro diritti.
Ma non basta. Occorre intervenire in una logica pubblica complessiva, che coordini in una strategia unitaria i diversi interventi, ordinari e straordinari”