Nel settore agroalimentare made in Italy cresce la Dop-economy. Lo certifica l’analisi Istat sui Prodotti agroalimentari di qualità Dop, Igp e Stg per l’anno 2021 nel segnalare l’aumento dei prodotti riconosciuti dalla Ue che toccano, al 31 dicembre 2021. quota 315. Erano 312 nel 2020 e su tre nuovi riconoscimenti dovuti interessano la Sicilia. A livello territoriale l’Emilia-Romagna è la regione con il maggior numero di riconoscimenti Dop e Igp, seguita dal Veneto, dalla Sicilia e dalla Lombardia.
Nel 2021, precisa poi l’Istituto di Statistica, gli certificati operatori nel settore agroalimentare di qualità del cibo sono oltre 86.000, in lieve aumento (+2,9%) rispetto al 2020. La Sardegna è la regione con la maggior quota nazionale di produttori (19%) mentre arriva al 40,2 % la quota di operatori Dop, Igp e Stg nel Mezzogiorno, con una crescita del 2,8% rispetto al 2020.
Gli Ortofrutticoli e cereali il settore con il maggior numero di prodotti riconosciuti Dop e Igp. Tra i settori quello dei Formaggi ha il maggior numero di operatori. Prosegue dunque la crescita delle eccellenze nel settore agroalimentare di qualità del cibo. Nel 2021 il settore si arricchisce di tre prodotti food: Olio di Roma di Indicazione geografica protetta (Igp) nel Lazio, la Pesca di Delia (sempre Igp) e il Pistacchio di Raffadali di Denominazione di origine protetta (Dop) le cui zone di produzione , Caltanissettae Agrigento in Sicilia.
Ma è nel 2020 che si è registrata un’impennata nelle certificazioni, quando nel mercato sono entrati 12 prodotti di cui: uno di Specialità tradizionale garantita, Stg (l’Amatriciana tradizionale), cinque prodotti Dop (Mozzarella di Gioia del Colle, Provola dei Nebrodi, Cappero delle Isole Eolie, Pecorino del Monte Poro e Colatura di Alici di Cetara) e sei Igp (Südtiroler Schüttelbrot/Schüttelbrot Alto Adige, Rucola della Piana del Sele, Limone dell’Etna, Pampepato di Terni.