Salute

Tumori: carcinoma alla prostata piu’ diffuso in Sicilia, 2.230 casi l’anno

Sergio Cirlinci

Tumori: carcinoma alla prostata piu’ diffuso in Sicilia, 2.230 casi l’anno

Lun, 07/11/2022 - 09:29

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Con 2.230 nuovi casi in media, 744 decessi e 1.969 ricoveri l’anno, il tumore alla prostata è il più frequente tra gli uomini siciliani e rappresenta il 17,3% dei carcinomi. In termini di tasso standardizzato l’incidenza media regionale è 65.2: i numeri più alti si registrano a Siracusa (74.7) e Catania (72.9), seguono Ragusa (65.7), Enna (65.3), Messina (64.5)
Palermo (64.0), Caltanissetta (55.7), Trapani (54.9) e, la più bassa
Agrigento (52.1).

“Un siciliano ogni 10 ha il rischio teorico di avere una diagnosi di questo tipo nel corso della sua vita – spiega Vincenzo Adamo, coordinatore Re.O.S. Rete oncologica siciliana – dalla nascita agli 84 anni con picchi tra 70 e 74. In Italia nel 2021 contiamo 7.200 morti, con una sopravvivenza a 5 anni del 91% e 564mila con questa diagnosi; nel 2020 sono 36mila i nuovi diagnosticati grazie allo screening precoce che consiste nel dosaggio del Psa, esame digitorettale, ecografia prostatica e biopsia sotto guida ecografica”.

Il tema sarà al centro del convegno itinerante ‘Il Carcinoma della prostata oggi…tra percorsi diagnostico-terapeutici corretti e innovatività’ che toccherà Messina, Palermo ed Enna (hotel Royal di Messina mercoledì 16 novembre; hotel La Torre di Palermo mercoledì 30 novembre e Federico II Palace hotel di Enna mercoledì 14 dicembre).

“Nella nostra Regione la recente approvazione del Percorso diagnostico terapeutico assistenziale – aggiunge Nicolò Borsellino, referente Re.O.S. Pdta carcinoma della prostata – frutto del lavoro del coordinamento della rete oncologica siciliana, ha portato alla costruzione di una piattaforma web-based, denominata Prosithe, che sarà presto attiva e consentirà a tutti i centri di accedere alla scheda registrando gli indicatori del Pdta prestabiliti; la Rete dei Centri Specialistici assicura ai pazienti una cura secondo principi di qualità, dignità, sicurezza, multidisciplinarietà solidarietà e formazione”.