Uno sciame sismico ha svegliato l’Italia centrale e una parte di quella settentrionale questa mattina, quando una scossa di magnitudo 5.7, con epicentro al largo delle Marche e una profondita’ di circa 7 km, ha fatto sentire la propria potenza lungo tutta la costa dell’Adratico e, verso l’interno, fino a Firenze e a Roma. Dopo la prima scossa, alle 7.07, ne e’ arrivata una, cinque minuti dopo, di magnitudo 4.4, piu’ o meno con lo stesso epicentro, in mare davanti a Pesaro.
Poi, una successione di oltre una ventina, che si e’ protratta almeno fino alle 8.30. La distanza dell’epicentro dalla costa e’ di 30 km, ma la scossa e’ stata avvertita anche in Friuli.
Non sono stati finora registrate vittime ne’ danni, ma sono in corso, in particolare nel pesarese, controlli su tutti gli edifici e le scuole sono rimaste chiuse in molti comuni. Sono in corso verifiche su tutti gli edifici a Pesaro, ha detto il sindaco Matteo Ricci.
“E’ stata una scossa violenta e lunghissima”, hanno raccontato in tanti, colti al mattino mentre si preparavano per andare al lavoro o portare i figli a scuola.
“Ero a casa, sveglio da poco: abbiamo tutti ricordi di quanto e’ successo anni fa (il terremoto del 2016 e 2017). La prima preoccupazione e’ stata quella di attivare la vigilanza e mettere la citta’ in sicurezza”, ha detto il sindaco di Jesi, Lorenzo Fiordelmondo, che ha parlato di “ore di attesa e di paura, perche’ possono registrarsi nuove scosse”.
La circolazione ferroviaria e’ sospesa in via precauzionale e per controlli sulla linea Adriatica, tra Rimini e Varano, sulla Ancona-Roma, tra Falconara e Jesi, e sulla Rimini-Ravenna, tra Gatteo e Cesenatico. “Nessun treno – riferosce Rfi – e’ fermo in linea. Si stanno verificando le condizioni di sicurezza per attivare eventuali servizi sostitutivi su strada”. Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e’ in “costante contatto” con il capo dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, e con il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli.