Salute

“Strani amori”, il nuovo libro dello scrittore-farmacista nisseno Vincenzo Bonasera

Redazione

“Strani amori”, il nuovo libro dello scrittore-farmacista nisseno Vincenzo Bonasera

Lun, 21/11/2022 - 10:03

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È nel mese di novembre, ma del lontano 1972, che Vincenzo Bonasera ha conseguito a Palermo la laurea in farmacia; sono trascorsi, dunque cinquant’anni. E ancora, per Vincenzo Bonasera questo mese di novembre 2022 è particolarmente significativo perché ha pubblicato il suo undicesimo romanzo. Più che mai, dunque, “farmacista scrittore” avendo onorato la professione da moltissimi anni e riuscendo anche a scrivere tanti romanzi. Il nuovo libro ha per titolo “Strani amori” e nella storia inventata e narrata tutti i personaggi sono legati tra loro da un fil rouge di amori a volte soltanto sognati e non sempre vissuti.

La Fede, la Natura, l’infanzia, la vecchiaia, la guerra, le disparità sociali, sono presenti in molte pagine e costituiscono parte peculiare del romanzo dando al lettore spunti di riflessione. In questo libro Bonasera si crea anche un “proprio spazio” per parlare di se stesso e per riprendere alcuni brani di suoi precedenti romanzi. Bonasera non ha mai scritto per lucro ma soltanto e unicamente per passione regalando le sue opere, e così è stato con il precedente romanzo “Il cadetto” avendone fatto dono alla Croce Rossa Italiana-sezione di Caltanissetta alla quale sono andati i proventi delle vendite del libro.

Adesso a beneficiare di questo nuovo volume sarà “La lega del filo d’oro”, la storica fondazione che opera nel territorio nazionale a sostegno delle tante persone sordocieche per apportare solidarietà e assistenza per una riabilitazione psicosensoriale. Come si ricorderà, con grande spirito umanitario, da tanti anni Renzo Arbore e Neri Marcorè sono testimonial della “Lega del filo d’oro”.

L’iniziativa di Vincenzo Bonasera è stata molto apprezzata e condivisa dalla Presidenza della “Lega del filo d’oro” e a sarà possibile acquistare il romanzo nelle librerie di tante città d’Italia, in particolare là dove esiste una sede della Fondazione, Caltanissetta ne è sprovvista ma si è egualmente fiduciosi che si riveli generosa, solidale, viva e culturalmente presente.