In Manovra ci sono “tre tasse piatte”: così Giorgia Meloni illustra le misure inserite dal governo nel documento, sottolineando che si tratta di interventi “rivolti al ceto medio, che non favoriscono i ricchi e riconoscono i sacrifici di chi lavora”.
In Manovra c’è anche la decisione di “rivalutare tutte le pensioni ma con una percentuale diversa: le minime saranno rivalutate non del 100% ma del 120%, quindi l’aumento maggiore l’avranno quelle”.
“Una Manovra coraggiosa che scommette sul futuro” – “Questa è una Manovra figlia di scelte politiche, come è giusto e normale che sia per un governo politico”, ha affermato, sottolineando che “abbiamo scelto e concentrato le risorse, è una Manovra coraggiosa, coerente con gli impegni che abbiamo preso con il popolo italiano e che scommette sul futuro”.
“Lo Stato non può occuparsi di persone dai 18 ai 60 anni” – Parlando della stretta sul Reddito di cittadinanza, il premier ha detto: “Vedo forze politiche che chiamano la piazza, va bene tutto però vorrei sapere se chi lo ha pensato lo ha immaginato come uno strumento dello Stato per occuparsi delle persone dai 18 ai 60 anni. C’è gente che lo prende da tre anni evidentemente non ha funzionato o per alcuni italiani deve andare all’infinito io credo che lo Stato debba occuparsi di loro a trovare un posto di lavoro”.
“Per chi può lavorare Reddito di cittadinanza abolito a fine 2023” – “Siamo fedeli ai nostri principi – ha aggiunto -. Si continua a tutelare chi non può lavorare, aggiungiamo anche le donne in gravidanza, ma per chi può lavorare il Reddito di cittadinanza si abolirà alla fine del prossimo anno e non potrà essere percepito per più di 8 mesi e decade alla prima offerta di lavoro”.
“Nessun condono, annullate cartelle sotto mille euro” – In merito alla “tregua fiscale” inserita in Manovra, Giorgia Meloni ha spiegato che “lo spirito da cui muoviamo è un rapporto diverso tra Stato e contribuente: lo Stato non è più aggressivo e punitivo ma giusto e comprensivo verso chi è in difficoltà”. Il presidente del Consiglio ha quindi sottolineato che “non esiste alcun condono ma solo operazioni vantaggiose per lo Stato. Vengono annullate le cartelle inferiori a mille euro e antecedenti al 2015. Per tutti gli altri si paga il dovuto con una maggiorazione unica del 3% e la rateizzazione”.
Pensioni, “sopra i 5mila indicizzazione fino al 35%” – Sulle pensioni, “rivaluteremo le minime al 120%” con un meccanismo di aumento fino a duemila euro ma poi “mano a mano l’aumento diminuisce fino alle pensioni oltre 10 volte la minima, cioè sopra i 5mila per le quali l’indicizzazione la finiamo al 35%”.
“I provvedimenti per famiglie-natalità valgono 1,5 miliardi” – “I provvedimenti per la famiglia e natalità – ha rivendicato il premier – valgono un miliardo di e mezzo di euro, una scelta che non ha molti precedenti. L’assegno unico viene aumentato del 50% a tutti per il primo anno di vita del bambino, del 50% per tre anni per le famiglie numerose. L’Iva su tutti i prodotti della prima infanzia sarà al 5% e anche per quello che riguarda i dispositivi igienici femminili non compostabili, vengono confermate le misure per acquisto della prima casa sulle giovani coppie”.
“Bollette calmierate per famiglie con 15mila euro Isee” – “Un’altra scelta riguarda le famiglie – ha proseguito Giorgia Meloni -. Lo Stato interviene per calmierare le bollette per le famiglie, prima con un Isee massimo di 12mila euro e noi lo portiamo a 15mila euro. La platea per le famiglie si allarga ma chiaramente la misura è per quelle più bisognose e vale 9 miliardi di euro”.
Norma contro i negozi “apri e chiudi” – Nella Manovra ci sarà “una norma di contrasto alla concorrenza sleale a esercizi ‘apri e chiudi’, cioè quelli che aprono, non versano un euro alle casse dello Stato, chiudono prima dei controlli, spariscono e ricominciano da capo. Ora quando l’Agenzia delle entrate ha avvisaglie, convoca quegli imprenditori e se non ha le rassicurazioni necessarie, può cancellare la partita Iva o chiede una fideiussione sul pagamento delle tasse”.
“Abbiamo fatto il giusto senza cercare il consenso” – “Sono molto soddisfatta del lavoro fatto con questa Manovra perché non si limita a un lavoro ragionieristico ma fa scelte politiche. Sono contenta che l’approccio che abbiamo avuto, per come lo vedo, è quello di un bilancio familiare, quando ti occupi di bilancio familiare se mancano risorse non stai li a preoccuparti del consenso ma di cosa sia giusto fare per far crescere la famiglia nel migliore dei modi”.
“Spero che la Manovra migliori, l’opposizione sia responsabile” – Nell’ambito della discussione sulla Manovra, ha concluso il presidente del Consiglio, “non ho visto egoismi ma voglia di lavorare nella linea decisa” per questo “ringrazio i partiti della maggioranza”. Ora “speriamo che nell’iter parlamentare possa essere migliorata” con i contributi “anche dell’opposizione e speriamo in un atteggiamento serio e responsabile come quello avuto da noi”.