A conclusione di un’articolata e complessa attività investigativa, svolta da personale della Polizia di Stato della Squadra Mobile di Enna, il G.I.P. del Tribunale di Enna, su richiesta della locale Procura della Repubblica, ha emesso Ordinanza Applicativa della Misura Cautelare (nello specifico 5 obblighi di dimora e 4 obblighi presentazione alla polizia giudiziaria), a carico di 9 soggetti, tutti pregiudicati, resisi responsabili dei reati di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.
L’attività d’indagine, svolta dall’estate del 2021 fino ai primi mesi dell’anno in corso, ha consentito di individuare, attraverso attività investigative tipiche e fattivi riscontri, una rete di spacciatori dedita al commercio di marijuana, hashish e cocaina tra Enna, Castel Di Iudica (CT) e Catania.
Spesso gli spacciatori usavano rivolgersi l’uno all’altro chiamandosi “fratello” o “brother” così ispirando il nome attribuito all’odierna operazione. Con gli acquirenti, di ogni estrazione sociale, soprattutto giovani e giovanissimi, gli spacciatori, per contrattare le cessioni di droga, usavano espressioni convenzionali del tipo “papello”, “balle di fieno”, “la solita cosa”, “quella buona”, “giga”.
Tra essi spiccava la figura di un imprenditore ennese, il quale ricorreva a frequenti rifornimenti di cocaina da un catanese e da due soci-spacciatori, dimoranti a Castel di Iudica (CT), dove gestivano un fiorente traffico di droga. Questi ultimi, in alcune occasioni, provvedevano a rifornirsi da un loro compaesano e periodicamente da due soggetti, padre e figlio, che rifornivano, inoltre, un altro soggetto residente in un paese della provincia di Enna, anch’egli dedito all’attività di spaccio.
Più isolata la figura di un altro spacciatore domiciliato ad Enna, il quale smerciava droga ad Enna Bassa nelle zone vicine all’Università, rifornendosi a Gela, Palermo e Caltanissetta.
In particolare, il summenzionato spacciatore catanese compiva frequenti viaggi verso la provincia di Enna per rifornire l’imprenditore sopra detto: il giorno in cui è stato indagato per detenzione ai fini di spaccio di cocaina ha disvelato il suo astuto modus operandi, avendo portato con sé la compagna – che peraltro aveva occultato parte della cocaina tra le dita dei piedi – ed anche il figlio minore, in modo da sfuggire ad eventuali controlli dando l’impressione della “famigliola modello” in viaggio.
Molti gli episodi di spaccio rilevati a carico di alcune delle persone anzidette che operavano a Castel Di Iudica e nella provincia di Enna rifornendosi principalmente nella vicina Catania: in occasione di un fattivo riscontro operato dal personale della locale Squadra Mobile, uno degli spacciatori operanti a Castel di Iudica veniva arrestato in flagranza di reato dopo una cessione-lampo, in favore di un’acquirente, avvenuta nei pressi della Stazione ferroviaria di Dittaino.
Nelle tasche aveva altre quattro dosi di cocaina, destinate ad ulteriori cessioni. Infine, nel corso dell’esecuzione avvenuta nelle prime ore di oggi, i poliziotti hanno rinvenuto in casa di uno degli indagati residenti nella provincia di Enna due dosi di marijuana ed un pugnale-baionetta di cui è vietata la detenzione.