I casi di Covid sono in aumento in 36 delle 107 province italiane, che formano quattro cluster confermati; in altre 67 province si rileva una situazione di stasi, che in molti casi prelude a una fase di aumento. Lo indica l’analisi del matematico Giovanni Sebastiani, dell’istituto per le Applicazioni del Calcolo ‘M.Picone’, del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr).
“L’analisi delle differenze settimanali dei dati dell’incidenza giornaliera dei positivi totali ad entrambi i tipi di test nelle 107 province italiane, aggiornati fino a giovedì 10 novembre, ultimo giorno in cui il Governo li ha resi pubblici, mostra che 36 province sono in fase di crescita e, a parte le province di Macerata e Foggia, che sono isolate, esse formano quattro cluster di province confinanti. Ci sono inoltre 67 province che sono in stasi e numerose di queste sono prossime all’inizio di una fase di aumento”, osserva Sebastiani.
“Il cluster con il maggior numero di province dove l’incidenza è in aumento è composto dalle province di Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi, Mantova, Milano, Monza e della Brianza, Rovigo, Verona, Vicenza, Treviso, Genova, Bologna, Forlì-Cesena, Modena, Parma, Firenze, Massa Carrara, Pisa e Prato”, aggiunge Sebastiani. “C’è poi un cluster al centro composto dalle province di L’Aquila, Pescara, Latina e Roma”;
un terzo cluster, inoltre, “è presente anche in Sicilia, composto dalle province di Agrigento, Caltanissetta, Catania, Enna, Palermo, Ragusa, Siracusa e Trapani, con le prime quattro che sono le uniche in Italia dove l’incidenza negli ultimi sette giorni, fino al 10 novembre, è aumentata di più del 50% rispetto ai sette giorni precedenti”.
Secondo l’esperto “è da sottolineare che l’inversione di tendenza in alcune province siciliane è iniziata prima in Italia, come riportato nell’analisi dei dati dell’ultima settimana di ottobre”. Un quarto cluster, infine, è in Sardegna, ed è composto dalle province di Nuoro e Sud Sardegna.