Salute

Caltanissetta. Il 23 novembre l’UEPE organizza l’incontro “Amo a Te” per discutere di violenza sulle donne

Redazione 1

Caltanissetta. Il 23 novembre l’UEPE organizza l’incontro “Amo a Te” per discutere di violenza sulle donne

Sab, 19/11/2022 - 23:05

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CALTANISSETTA. Il prossimo 23 novembre, in prossimità della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, che ricorre il 25 novembre, si terrà un incontro pubblico dal titolo “Amo a te”. L’evento è organizzato dall’Ufficio Locale di Esecuzione Penale Esterna di Caltanissetta – Enna (UEPE), in collaborazione con l’associazione Inner Sicily, l’associazione Onde donneinmovimento, la Fidapa di Caltanissetta e l’Unità operativa Educazione e Promozione della Salute Aziendale (UOEPSA). L’evento È patrocinato dall’Assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Caltanissetta.

L’incontro si compone di due momenti: il primo è previsto nella mattinata, dalle 10:00 alle 13:00, ed è rivolto alle scuole, in particolare a delegazioni delle classi quarte e quinte del Liceo classico Ruggero Settimo, del Liceo scientifico Alessandro Volta, dell’ITET Mario Rapisardi-Leonardo da Vinci, dell’IISS Sebastiano Mottura, dell’IISS Senatore Angelo Di Rocco, dell’IISS Luigi Russo, dell’IISS Manzoni Juvara, dell’IPSIA Galileo Galilei, del Liceo Artistico Rosario Assunto, e si terrà presso l’Aula Magna Leonardo Sciascia del Consorzio Universitario di Caltanissetta.

La sessione mattutina sarà moderata da Ester Vitale, portavoce dell’associazione Onde donneinmovimento, e prevede i saluti di Walter Tesauro, presidente del Consorzio Universitario, e del Questore di Caltanissetta Emanuele Ricifari, e a seguire l’introduzione di Rosanna Provenzano, direttrice dell’UEPE di Caltanissetta ed Enna, interverranno il Prefetto di Caltanissetta Chiara Armenia, assessore alle pari opportunità del Comune di Caltanissetta Marcella Natale, Milena Avenia dirigente dell’UOESPA dell’ASP di Caltanissetta, Cirus Rinaldi, professore associato di sociologia del diritto della devianza e mutamento sociale del Dipartimento culture e società dell’Università di Palermo, Irene Bonanno, presidente dell’associazione Inner Sicily, Nunzia Caricchio, scrittrice e responsabile comunicazione della cooperativa sociale Etnos e Maria Grazia Vagliasindi, presidente della Corte d’Appello di Caltanissetta. Durante la mattina ci sarà una lettura di brani del libro “Ferite a morte” di serena Dandini da parte dell’attrice e regista Diletta Costanzo.

Il secondo, che si terrà presso la Sala degli Oratori di Palazzo Moncada, è previsto nel pomeriggio, dalle 17:00 alle 18:30, ed è rivolto ai rappresentanti istituzionali della comunità locale e al terzo settore, e si terrà presso la Sala degli Oratori di Palazzo Moncada (CL). In questa sessione che sarà moderata dalla giornalista di RAI Sicilia Carla Falzone, dopo i saluti del Prefetto di Caltanissetta Chiara Armenia, del Questore di Caltanissetta Emanuele Ricifari, di Vincenzo Pascale, Colonnello dei Carabinieri di Caltanissetta e Stefano Gesuelli, Colonnello della Guardia di Finanza di Caltanissetta, e delle autorità locali, dopo l’introduzione di Rosanna Provenzano, direttrice dell’UEPE di Caltanissetta ed Enna, interverranno Emilio Vergani, professore della LIMSA di Palermo, Fiorella Falci, giornalista, Fabio Ruvolo, presidente della cooperativa sociale Etnos, Ester Vitale, portavoce dell’associazione Onde donneinmovimento, e concluderà Giovambattista Tona. Consigliere della Corte d’Appello di Caltanissetta.

Durante tutte e due le sessioni, mattutina e pomeridiana, ci saranno degli intermezzi musicali a cura dell’Istituto Superiore di Studi Musicali Vincenzo Bellini di Caltanissetta, e saranno esposte cinque tavole realizzate dall’artista Martina Scarlata ispirate alla favola di Cappuccetto Rosso.

La giornata vuole discutere di violenza sulle donne sporgendosi oltre l’aspetto puramente penale e la consolidata dimensione di genere, invitando gli ospiti a tenere in considerazione il binomio oppresso/oppressore, così da esplorare nuovi percorsi di lavoro volti a ridurre la violenza sulle donne prima che si manifesti con tutti i suoi effetti devastanti.

Il titolo è ripreso dal libro della scrittrice belga Luce Irigaray dove la “a” indica il riconoscimento di una differenza, di una irriducibilità e anche l’esitazione piena di rispetto di fronte al mistero dell’altro, un silenzio, una rinuncia a ogni forma di appropriazione: è il modello di una nuova forma di rapporto fra i sessi e di un nuovo modo di amare.

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