L’AVIS, associazione volontari italiani del Sangue sezione di Caltanissetta torna a chiedere la concessione di nuovi e più funzionali locali per svolgere l’attività di raccolta di sangue ed emocomponenti.
Una richiesta rivolta all’ASP di Caltanissetta ed estesa non soltanto al direttore generale ma a tutti i dirigenti potenzialmente coinvolti: i direttori amministrativo, sanitario e del presidio S. Elia.
In vista delle prossime festività natalizie Gaetano Giambusso, presidente dell’Avis, chiede un originale “regalo da trovare sotto l’albero e da poter scartare”: la consegna e l’inaugurazione dei nuovi locali del centro trasfusionale di Caltanissetta”.
“Le nostre – ha proseguito il presidente – sono parole intrise di speranza ma anche dispiacere, dovuto al continuo ritardo nell’autorizzazione al trasferimento”.
L’inaugurazione doveva avvenire già l’estate scorsa ma, per diversi motivi, la data è slittata a tempo ancora indefinito.
“È stata già individuata la nuova sala donazione che avrà gli spazi necessari ad accogliere tutti i donatori, attuali e futuri, che ogni mattina vengono per offrire il loro prezioso dono. Sono dei locali che impreziosiranno la qualità del servizio e ci consentiranno di far crescere quella che già è una bella realtà ma che ha voglia di continuare ad aumentare – ha proseguito il referente nisseno -. L’Avis ha una mission importante che include la diffusione della promozione della cultura della salute attraverso la donazione del sangue e degli emocomponenti, attività vissuta come abitudine costante e gesto naturale. Un obiettivo – ha concluso il presidente Giambusso – che non riguarda solo la nostra associazione ma tutta la grande famiglia dell’ASP che, però, in questo momento ci sta lasciando ospiti nel reparto di medicina trasfusionale del Sant’Elia in uno spazio per noi troppo limitato”.
I locali dell’AVIS, del resto, potranno essere un punto di riferimento per tutta la collettività e un prezioso supporto per i malati che, grazie a questa attività di mediazione e raccolta, potranno avere tutelato il loro diritto alla salute.