Salute

Antenna RAI, Caltanissetta nel silenzio e Milano in festa. D’Antona: “Perché siamo diversi?”

Redazione 2

Antenna RAI, Caltanissetta nel silenzio e Milano in festa. D’Antona: “Perché siamo diversi?”

Mer, 23/11/2022 - 15:24

Condividi su:

Riceviamo e pubblichiamo una considerazione di Giuseppe D’Antona in merito all’antenna RAI e alla sua tutela che, tra disinteresse e proteste continua a dividere politica e opinione pubblica.

D’Antona precisa che mentre a Milano si festeggia con enfasi i 70 anni della Torre Rai di corso Sempione, 100 metri di altezza al ballatoio e 134 alla punta, sulla nostra Antenna Rai è caduto nuovamente un silenzio preoccupante.

Mentre la Torre Rai di Milano, per volere della Soprintendenza entra nella rosa dei monumenti milanesi, la nostra Soprindentenza tace e dopo l’apposizione del vincolo voluto dall’allora Assessore Samonà, resta in attesa del posizionamento di altri Enti, in particolare del Comune di Caltanissetta.

“Non me ne vogliano i milanesi, ma un traliccio, a mio parere anche brutto, sta per essere annoverato a patrimonio storico – architettonico da tutelare e un idoneo provvedimento renderà la torre di proprietà di RAI Way, pressochè intoccabile. Nessuno oppone resistenza, nemmeno la stessa Rai. Non si comprende come possa essere così contrastata l’Antenna di Caltanissetta: un traliccio omnidirezionale di 286 metri di altezza, che ha fatto la storia della radiodiffusione in onde lunghe,medie e corte. Inaugurata nel 1951 dall’allora ministro delle telecomunicazioni Giuseppe Spataro e dal presidente della RAI Cristiano Rindomi, la struttura, situata sulla sommità del colle Sant’Anna, a 689 metri s.l.m., fino al 1965 aveva il primato di struttura più alta d’Europa. Gli annessi edifici, custodiscono preziose apparecchiature d’epoca, che oggi potrebbero diventare oggetti da esporre per un eventuale nascente museo delle telecomunicazioni.

Per non parlare del beneficio che apporterebbe ai cittadini l’apertura dell’area circostante che con suoi 13 ettari di area incontaminata, costituisce un patrimonio naturalistico importantissimo.
Mi chiedo perché a Milano cercano di salvaguardare un monumento storico non consentendo riconversioni o specualazioni e nella nostra città nessuno interviene per gridare allo scandalo evidenziando la nostra risaputa “disattenzione” per il nostro patrimonio? Siamo così diversi dai milanesi?

Direi proprio di si. Nonostante l’impegno di cittadini ed associazioni, in particolare il Comitato Parco Antenna che comprende dalle Associazioni Ambientaliste alla Pro Loco, dalla Lega ambiente ai Radiamatori, le Istituzioni, pur avendo con documenti ufficiali, dichiarato che l’antenna va salvaguardata, nessuna azione concreta hanno posto in essere. Ancora oggi assistiamo a un patetico balletto dei nostri amministratori che si sono chiusi nel silenzio, nonostante svariate denunzie pubbliche.

A Milano non è stato necessario fare cortei, sit-in, raccolta di firme. Tutto è andato nei normali binari delle Istituzioni. Da noi, nonostante tutto, aspettiamo ancora chiare risposte sullo stato dell’arte. Che fine farà l’antenna? Dopo l’EXPO parigino si voleva dismettere la Torre Eiffel che venne realizzata come simbolo della manifestazione. Cosa sarebbe oggi Parigi senza la Torre Eiffel, simbolo della città e riconosciuta come la maggiore attrazione turistica parigina?

E cosa sarà la nostra Caltanissetta senza l’antenna Rai che ha caratterizzato il nostro sky line per 70 anni? La risposta dobbiamo cercarla dentro di noi e dovremmo pretenderla dai nostri amministratori”.