In un comunicato stampa congiunto pubblicato questa sera, i ministri degli Esteri di Lituania, Lettonia ed Estonia hanno invitato i partner europei e la comunità internazionale a sostenere il lavoro della Corte Penale Internazionale (CPI) e degli stati che hanno iniziato a raccogliere in modo indipendente indizi sui crimini contro l’umanità commessi in Ucraina.
“I nostri sforzi non si devono tuttavia fermare a questo”, si legge nel comunicato. “Non vi è, al momento, un tribunale o una corte internazionale che possa formulare accuse alle alte cariche politiche e militari russe per i crimini commessi durante l’aggressione all’Ucraina”.
Per far fronte a questa carenza, i tre ministri degli Esteri hanno sottolineato la necessità di istituire un Tribunale speciale. “Chi ha iniziato, fomentato e aiutato questa aggressione assassina non può sfuggire alla giustizia grazie alle lacune presenti nella giurisdizione penale internazionale”, ammonisce il comunicato.
I ministri hanno specificato che le competenze del Tribunale speciale dovrebbero essere differenti e complementari a quelle della CPI. Mentre quest’ultima si occupa di rilevare crimini di guerra, di genocidio e crimini contro l’umanità, al Tribunale speciale spetterebbe il compito di analizzare e punire i crimini causati dall’aggressione.
La CPI ha iniziato a indagare i crimini commessi in Ucraina una settimana dopo l’inizio della guerra. Essa non può tuttavia occuparsi dei crimini legati all’invasione in quanto né l’Ucraina, né la Russia hanno ratificato lo Statuto di Roma con cui la CPI è stata istituita.m