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Turismo, cibo e cultura le “calamite” per gli stranieri

Redazione 2

Turismo, cibo e cultura le “calamite” per gli stranieri

Dom, 09/10/2022 - 15:40

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L’Italia è tra le mete preferite per le vacanze dei turisti stranieri in Europa. In particolare attrae di più i cittadini d’oltreoceano, con il 75% degli americani, e addirittura l’88% dei brasiliani che la indicano come la destinazione prescelta tra quelle del vecchio continente.

Tra gli europei, i più propensi al viaggiare in Italia sono i francesi (74%), seguiti da tedeschi (70%) e inglesi (65%).

E’ la fotografia scattata dallo studio condotto da Istituto Piepoli per Confturismo-Confcommercio su un campione rappresentativo di viaggiatori americani, brasiliani, tedeschi, francesi e britannici, che insieme realizzavano, prima della pandemia, oltre il 42% degli arrivi e il 50% delle presenze e della spesa dei turisti stranieri nel nostro Paese. Interessante, accogliente e sicura sono queste le principali motivazioni che spingono gli stranieri a scegliere, come prossimo viaggio, l’Italia.

A catalizzare l’attenzione sono le grandi città d’arte: Roma, Firenze, Venezia, Pisa ma anche Milano, Napoli, e mete turistiche come la Sicilia, la Costiera Amalfitana, il Lago di Como, il Lago di Garda. Tra coloro che invece non ci hanno scelto come meta, pur programmando un viaggio in Europa, le motivazioni di mancata scelta sono determinate dal fatto che pensano di venire in Italia in futuro, sono già stati nel nostro Paese in passato o ci considerano una meta costosa, soprattutto il target dei giovani (18-34 anni).

I punti forti indicati da chi è già stato in Italia negli ultimi 5 anni sono cibo, cultura e accoglienza, che però viene anche vista, insieme al costo del viaggio e delle attrazioni culturali, anche come aspetto negativo. Tra gli elementi da migliorare ci sono anche le infrastrutture e la pulizia. Gli stranieri hanno effettuato meno viaggi che nel 2019: in particolare i brasiliani -38%, tedeschi -31%, inglesi -27% e francesi -22%. Meno pesante l’impatto per gli americani che stanno a -19%. Sono dunque gli Stati Uniti il mercato intercontinentale che più di tutti traina la ripresa.

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