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“Miglior proposta al bicchiere al wine bar”, la guida di Gambero Rosso premia l’enoteca di Michele Bonfanti

Ivana Baiunco

“Miglior proposta al bicchiere al wine bar”, la guida di Gambero Rosso premia l’enoteca di Michele Bonfanti

Mar, 25/10/2022 - 03:05

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L’eccellenza del buon bere si è fermata San Cataldo. L’enoteca di Michele Bonfanti, somelier esperto di vini, “appassionato” come lui si definisce, è stata decretata dalla guida del Gambero Rosso miglior enoteca di Sicilia e migliore d’Italia per la mescita al calice dei vini top di gamma. “Miglior proposta al bicchiere al wine bar” questa la dicitura esatta. E’ il “Massottina Awards” che viene consegnato durante l’evento Gambero Rosso. In occasione della presentazione della Guida “I Ristoranti e i Vini d’Italia 2023”. La cerimonia si è tenuta a Roma durante un evento organizzato a Roma a palazzo Brancaccio. Sono più di 20 mila le bottiglie ospitate nell’enoteca che si trova a San Cataldo in provincia di Caltanissetta, aperta dal 2007.

E’ l’ottavo anno che l’enoteca sancataldese è censita all’interno della guida, ma quest’anno c’è anche il premio, il riconoscimento che conferisce all’entroterra nisseno un importante risultato. Un’eccellenza che non si trova in una città metropolitana, ma in un piccolo paese del centro della Sicilia, fatto di gente laboriosa e testarda. Sono più di sessanta i monovitigni che si possono degustare a calice, il cliente ha così la possibilità di bere dal nero d’Avola al Syrah della Nuova Zelanda o un vino cileno. E’ la contro tendenza all’emigrazione. Bonfanti infatti fa parte di una famiglia che ha applicato l’emigrazione di ritorno, il padre emigrato in America, ha fatto fortuna negli Stati Uniti e poi è tornato nella sua città di origine ha comprato il feudo dove lavorava da ragazzino, quello dei baroni Sillitti ed ha impiantato la sua vigna. Da li nasce l’amore per il vino che ha coltivato negli anni Michele Bonfanti fino a poi vederlo. Conosce aneddoti e dettagli di ogni casa vinicola italiana ed estera, una passione per le storie dei vitigni francesi ma anche per quelli siciliani dei quali conosce storia, componenti organolettici e soprattutto qualità al palato. Il centro della Sicilia ancora una volta dimostra essere scrigno di preziose professionalità riconosciute anche anche altrove.