A poco più di 20 anni gestiva un giro di prostituzione e ricattava i clienti più facoltosi a cui estorceva denaro, minacciandoli di rovinare loro reputazione e privacy. Gli investigatori della squadra mobile hanno arrestato la giovane, italiana, e il padre. La ragazza è accusata di estorsione, sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione mentre il genitore è stato arrestato in flagranza perché aveva una pistola.
L’inchiesta è una costola di un filone principale che a novembre scorso aveva portato all’arresto di cinque persone. Gli investigatori avevano scoperto il giro di prostituzione nel palazzo di una nobildonna (estranea ai fatti) nel cuore di Genova. Indagando, gli agenti hanno scoperto che alcune giovanissime prostitute erano gestite dalla ragazza che organizzava per loro gli incontri pattuendo i relativi compensi.
Il suo controllo sulle ragazze era totale, fino ad imporre i partner per le prestazioni sessuali e a usare verso di loro violenza, fino a organizzare delle vere e proprie spedizioni punitive con l’aiuto di un’altra donna (denunciata), nel caso in cui una avesse deciso di allontanarsi da quel mondo o avesse maturato l’idea di mettersi in proprio. Quando poi individuava tra i clienti facoltosi professionisti, come medici, avvocati, imprenditori, allora li ricattava e si faceva consegnare rilevanti somme di denaro.
Per rendere più convincenti le minacce la ragazza diceva di avere una pistola, arma tenuta materialmente dal padre. I “servizi” a pagamento venivano pubblicizzati online con inserzioni su siti di incontri a luci rosse ma per tenere nascosti i luoghi dove materialmente si sarebbero consumati i rapporti, l’indirizzo veniva fornito al cliente solo dopo contatti telefonici. Il tariffario variava da 50 euro a 150 euro