Il Presidente del movimento politico Gran Sicilia, Enzo Castrenze Cassata, ha scritto al presidente della Regione Schifani per chiedergli attraverso lo Stato italiano di inoltrare la richiesta all’UE, ” di ZONA FRANCA EXTRA DOGANALE per l’intera Sicilia “. Ciò in forza delle disposizioni previste in due distinti Trattati; Roma ( art. 92 legge 1203/1957 ) Lisbona ( art. 174 )
“Ricordiamo – ha spiegato Cassata – che sovrintendono alla disciplina delle ZF i Codici Doganali Comunitari emanati con regolamento 952/ 2013 dove all’articolo n.1 si prevede che nelle ZF Extra doganali continui ad applicarsi la Direttiva 2006/112/CEE, nonché la Direttiva 77/388/CEE.
Rammentiamo qui la LEGGE 191/51 pubblicata sulla gazzetta ufficiale n. 76 del 3.4.1951 con la quale è stato istituito IL PORTO FRANCO DI MESSINA e che, a seguito dell’ interpretazione autentica n.33 dell’art. 174 del Trattato di Lisbona, si debba intendere Zona Franca Extradoganale l’intero territorio siciliano”.
Cassata ha poi rilevato: “L’isolamento naturale in cui versiamo, siamo isolani e “ISOLATI”. Condizione che penalizza fortemente la mobilita di persone, beni e servizi e unitamente al Territorio altamente sismico per la presenza dei vulcani; Etna, Stromboli e Vulcano, questi dati oggettivi, unitamente alla carenza cronica di infrastrutture adeguate, non favoriscono sviluppo e crescita e sono le cause della difficoltà a competere ad armi pari con le imprese provenienti dall’Italia e dall’Estero.
Tutto questo – secondo Cassata – provoca condizioni di estremo “svantaggio operativo delle Imprese” siciliane, che di fatto subiscono una “concorrenza sleale” da parte dei vari competitor italiani e stranieri. Conseguenza nefasta di questo stato di cose è la crescente “contrazione demografica”, lo spopolamento di interi quartieri nelle città, in una parola della DIASPORA !!! La ZF extra doganale nell’intero Arcipelago siciliano, comporterebbe l’applicazione della fiscalità privilegiata a compensazione dello svantaggio reale.
Quindi, le accise sui prodotti petroliferi, le imposte e i tributi. avrebbero aliquote vantaggiose per le Famiglie, per le Imprese isolane e per quanti volessero “investire in Sicilia”. Provvedimenti fiscali, tali, da rendere la nostra crescita economica “imperiosa”, con il rilancio della occupazione e l’aumento dei redditi. I nostri Porti, tutti i nostri Porti, nella nuova veste giuridica, diverrebbero attrattivi per le Compagnie di navigazione che quotidianamente attraversano il Canale di Sicilia. La loro destinazione odierna, il “Porto franco di Rotterdam” o di altri porti nel Nord Europa che si avvalgono di questa fiscalità”.
Cassata ha poi concluso: “Siamo crocevia di tutti i traffici marittimi che attraversano il Canale di Suez con varie destinazioni. Perché non dobbiamo essere noi Siciliani ad avvantaggiarci di queste ricche opportunità ?”.