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Diatriba stadio Tomaselli, Bruzzaniti: “Vicenda stucchevole, tutti padroni di un impianto che invece appartiene soltanto alla città”

La “tarantella” relativa allo stadio di Pian del Lago M.Tomaselli si fa sempre più accesa e sinceramente comincia anche a stancare.
Infatti, dopo anni di progetti, gare, lavori e ritardi, finalmente sembrava che lo stadio della Città di Caltanissetta fosse finalmente disponibile ed utilizzabile.
Ed invece no, perché alcuni dei principali utilizzatori del terreno da gioco, sembra abbiano cominciato una battaglia a suon di comunicati e minacce legali, che con molta probabilità prolungherà l’inutilizzo dell’impianto sportivo.
La vicenda é ormai di dominio pubblico, ovvero il progetto sembra prevedesse la tracciatura indelebile delle linee da gioco da calcio e rugby, ed invece ad oggi sono state tracciate solamente quelle relative al calcio, in osservanza del regolamento nazionale della Federazione Italiana Gioco Calcio (FIGC), che per omologare un campo da calcio in sintetico per categorie superiori alla 1ª, richiede una tracciatura indelebile ed esclusiva delle linee previste per il gioco del calcio. Qualsiasi altra linea presente in maniera indelebile produrrebbe la mancata omologazione dell’impianto.
Pertanto, al momento, sembrerebbe si sia deciso che il Rugby debba tracciare le linee da gioco ad ogni partita.
Il Rugby però, dopo aver alacremente spinto affinché si riuscisse ad ottenere il finanziamento e si realizzassero i lavori di riqualificazione dell’impianto, sentendosi probabilmente delegittimato e sminuito rispetto al calcio, promette da giorni “fuoco e fiamme”, facendo soprattutto leva sul fatto che, da progetto iniziale, anche la tracciatura indelebile da rugby era prevista da computometrico e pertanto qualsiasi intervento in difformità dello stesso sarebbe un abuso.
Dal canto suo, l’ufficio tecnico su mandato dell’amministrazione, ha ufficialmente chiesto un parere sulla possibilità di non realizzare le linee da rugby al ministero, al fine di avere ulteriori garanzie, adeguandosi così ai parametri FIGC, ma sembra che la risposta sia stata alquanto aleatoria, ovvero che andrebbe bene anche un’unica tracciatura purché si riesca a mettere d’accordo entrambe le federazioni sportive. Si torna quindi al punto di partenza.
Sinceramente, a mio modesto parere, tutta questa vicenda comincia a diventare stucchevole, perché sembra che tutti siano “padroni” di un impianto che invece appartiene soltanto al comune ed alla città.
Nella qualità di presidente della commissione sport, dopo la visita conoscitiva presso l’impianto M.Tomaselli di martedì mattina, ho chiesto unitamente ai colleghi, tutta la documentazione ufficiale relativa a questa incresciosa, e prolungata diatriba, al fine di comprendere ancora meglio le dinamiche della vicenda.
Certo é che l’amministrazione, che conosceva il “diniego” della FIGC alla presenza di altre linee da gioco indelebili ormai da tempo, bene avrebbe fatto a fare chiarezza per tempo, senza generare false illusioni, trovando invece le dovute soluzioni, ma é vero anche che se si vuol far convivere entrambe le discipline all’interno dell’impianto, l’unica soluzione sia che il rugby tracci le linee di partita in partita, così come fa da anni, magari chiedendone la copertura del costo all’amministrazione, con buona pace della Nissa Rugby, della Nissa Calcio, del Sindaco, del consigliere D’oro e soprattutto dello sport nisseno.
Gianluca Bruzzaniti

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