Salute

Dalla Confederazione delle Misericordie d’Italia attestati e medaglia alla Misericordia di Mussomeli e ai volontari per i servizi durante il periodo pandemico

Carmelo Barba

Dalla Confederazione delle Misericordie d’Italia attestati e medaglia alla Misericordia di Mussomeli e ai volontari per i servizi durante il periodo pandemico

Mar, 18/10/2022 - 20:32

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MUSSOMELI – Sono pervenuti, nelle settimane scorse, gli attestati di benemerenza con medaglia, rilasciaqti a firma del Presidente Nazionale della Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia  e del consigliere delegato Area emergenza, diretta alla Misericordia di Mussomeli e singolarmente ai volontari che vi hanno preso parte per i servizi prestati alla comunità mussomelese  durante il periodo della pandemia. Ecco le testimoianze, rtilasciateci, nel periodo pandemico da loro direttamente vissuto.

Vittorio Catania (consigliere Magistrato e volontario durante la pandemia, Governatore oggi) :

E con il grande Onore di Presiedere questa associazione che voglio rendere pubblica la benemerenza che la Misericordia di Mussomeli ha ricevuto dalla Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia con annessa la Medaglia che appenderemo al nostro labaro, frutto dell’abnegazione dei volontari. Anche a loro singolarmente è stata concessa una benemerenza con tanto di pergamena a proprio nome.

L’allora Governatore Consiglio dopo l’interruzione improvviso del Servizio Civile mi ha contattato per aggiornarmi sulla situazione e insieme abbiamo chiamato a raccolta più volontari possibili, senza forzare nessuno perchè la paura di contrarre il virus era palpabile, già durante le primissime fasi del lockdown i più temerari si sono spesi e messi a disposizione per il ritiro e la consegna a domicilio dei viveri, delle medicine e la distribuzione dei beni di prima necessità alle famiglie bisognose. Un grazie va alla Ditta F.G. Creazioni, alle sarte tra cui ricordo Valentina ma anche altre che in questo momento non mi sovvengono non avendo avuto modo di interfacciarmi con loro direttamente, che hanno provveduto sin dai primi momenti a confezionare e mettere a nostra disposizione gratuitamente le mascherine di stoffa, prima coprendo i nostri fabbisogni e successivamente le abbiamo anche distribuito mentre portavamo la spesa. Un grazie a tutti quei cittadini che con le loro offerte ci hanno permesso l’acquisto dei beni per le famiglie più bisognose. Voglio lodare il coraggio dei volontari che nonostante i rischi di possibile contagio si sono messi a disposizione, e anche se il nostro motto e “IDDIO TE NE RENDA MERITO” voglio che anche gli uomini apprezzino questi volontari che nonostante il rischio di contrarre il virus e il rischio poi di portarlo a casa si sono messi a disposizione, Daniele Bellanca, Salvatore Corradengo, Enzo La Greca, Giovanni La Greca, Giuseppe Miccichè, Roberto Montanino, Vincenzo Sorce, Francesco Valenza, Maria Vincenza Dilena, Giuseppe Pennica, Enza Lo Bello, il Governatore Giovanni Consiglio e il sottoscritto che come ho sempre sostenuto laddove mi sono dedicato “Armiamoci e partiamo” ma io in prima linea, il primo esempio deve venire dai governanti. Oggi come Governatore voglio condividere questa benemerenza e questa medaglia con il grande cuore di tutta Mussomeli. Giovanni Consiglio (Governatore durante la Pandemia). L’esperienza che abbiamo vissuto durante la pandemia, ha lasciato un segno indelebile nelle nostre vite e nei nostri cuori. Nonostante la singolare e difficile situazione, certamente sono felice di poter testimoniare come la sensibilità di più persone è emersa in maniera forte. Persone e attività commerciali che hanno messo a disposizione i propri mezzi, altri che hanno contribuito, economicamente, ed in maniera anonima, per l’acquisto di alimenti di prima necessità, carne compresa, da distribuire alle persone bisognose. Un gruppo di sarte, spontaneamente, hanno provveduto a confezionare e mettere a nostra disposizione le mascherine di stoffa da distribuire, quando ancora non ve ne erano in giro. Mai dimenticherò gli sguardi, i sorrisi, i silenzi, le parole, le confidenze, le paure, le lacrime e le benedizioni, ricevute durante le consegne. La gioia dei bambini e la difficoltà delle mamme, espresse in poche ma significative parole.  Il Consiglio Direttivo, da me guidato ha coordinato i vari servizi, al fine di far fronte il più possibile alle esigenze delle persone. Grande merito va ai nostri Volontari che non solo si sono spesi e messi a disposizione per il ritiro e la consegna a domicilio dei viveri ma anche delle medicine. Concordo con l’attuale Governatore nel gesto simbolico di condividere la benemerenza della Consociazione Nazionale delle Misericordia d’Italia, con tutta Mussomeli. Giuseppe Miccihè (volontario) : Posso dire a gran voce che la solidarietà alla Misericordia di Mussomeli non è mai “restata a casa”. Fin da subito abbiamo attivato un gruppo operativo h24 che potesse garantire il servizio primario nei confronti di tutti. Le restrizioni e la paura lanciata dai mass media ha congelato la vita quotidiana delle persone. Insieme ai colleghi volontari il sodalizio ha lasciato la sua firma: trasporto farmaci in accordo con le farmacie; trasporto della spesa per generi alimentari in accordo con tutti i supermercati e le botteghe; servizi in ambulanza gestite con la Misericordia di Vallelunga Pratameno; servizio domiciliare per persone diversamente abili o anche anziane impossibilitate ad ottemperare ai loro bisogni di natura essenziale e primaria, dove la mancanza socio-sanitaria legata al decreto restrittivo è stata, per certi aspetti, dimenticata; le collaborazioni con chi in quel periodo ha cambiato la sua produzione da abiti da sposa in mascherine fornendo loro TNT, come l’Atelier Fasino, e altri privati cittadini che fornivano la loro manodopera per salvaguardarci dal virus.  Lì si è vista e sentita la Misericordia, la si vedeva anche sotto le mascherine, dove in un periodo di paura per la non conoscenza del virus, o per la paura che il volontario insieme a te in auto potesse aver contratto il virus, oppure che noi stessi potevamo essere portatori asintomatici ci metteva preoccupazione per la salute dei nostri cari e della gente con cui avevamo un contatto, anche indiretto, ma questo non è bastato per portare un “sorriso nascosto” a chi ci gridava “grazie” o a chi aveva bisogno di parlare e ci intratteneva in un eloquio di qualche minuto da quei balconi che hanno fatto la Storia del Covid… Bastava questo a noi per poter andare a letto fieri e speranzosi che tutto quel periodo potesse finire presto e che potessimo riprendere in mano la nostra quotidianità. Questa benemerenza è un grande ringraziamento, ma il più grande ringraziamento ce l’hanno dato le persone. È stato un periodo che nessuno dimenticherà e che ha segnato tutti quanti, soprattutto per la repentina diffusione che ha avuto; ricorderò quel periodo con commozione e attraverso quel turbine di emozioni la maggior parte di noi è qui per poterlo raccontare, nel bene e nel male, nonostante portiamo ancora queste mascherine (benedette o maledette, dipende dai punti di vista). Daniele Bellanca (volontario) :- Giorno 8 marzo 2020 nel Mondo è scoppiata la pandemia mondiale che ha fermato tutto. Anche in Italia tutto si è fermato sono rimasti solo i servizi essenziali è iniziato lo Smart working, la scuola a distanza con nuove forme di comunicazione e di applicazioni. Si è fermato il servizio civile nelle Misericordie e in tutte le associazioni.  A Mussomeli la situazione era un pò più tranquilla ma le notizie che arrivavano dal nord erano preoccupanti.  Anche alla Misericordia di Mussomeli sì è fermato il servizio civile secondo le direttive nazionali, non c’era nessuno in sede che avrebbe potuto rispondere alle chiamate, mentre ero a casa pensavo a come potevo essere utile alla comunità e alla Misericordia ho contattato il Governatore dando la mia disponibilità a rispondere al telefono della Misericordia. Per evitare di uscire mi è stata attivata la deviazione di chiamata sul mio numero personale, rispondevo alle chiamate che arrivavano costantemente, davo indicazioni è informazioni e comunicavo con i volontari operativi sul campo per consegne e per servizi.

Abbiamo iniziato subito dopo il lockdown di marzo con i tutti i mezzi della Misericordia, Doblo, Opel Agila e con i mezzi che i volontari stessi mettevano a disposizione. Nella Misericordia di Mussomeli vari volontari si sono mobilitati per dare aiuto c’era necessità di mascherine, igienizzante e materiale che serviva per affrontare questa emergenza, sì è formata una catena di solidarietà, non si poteva uscire ma c’era dì bisogno di portare la spesa a casa, i farmaci e tutto ciò che serviva. Mentre in paese tante persone si sono mobilitati per realizzare le prime mascherine di stoffa, camici ci sono stati donati qualora avessimo avuto l’esigenza di entrare in contatto con casi conclamati. Dopo aver coperto i nostri fabbisogni di mascherine ci siamo messi in moto per distribuirle in case dì riposo, strutture sanitarie è famiglie che chiamavano per sapere se ne avevamo a disposizione, ho creato un elenco sulla base del quale man mano che arrivavano erano distribuite. Il telefono squillava sempre; i supermercati, le farmacie e le macellerie ci contattavano per la consegna della spesa a casa, i turni dei volontari erano anche di 8 ore. Era un bel numero di volontari che si alternavano, rispondendo alle chiamate e dando le necessarie informazioni; i servizi sono stati tutti espletati; anche altri volontari di altre associazioni si sono associasti nei servizi. Eravamo una spalla di appoggio dì vicinanza alla comunità. È stata una esperienza che rimarrà indelebile nella mia vita, un arricchimento interiore che mi servirà per sempre”