Rallenta l’aumento dei ricoveri a livello nazionale, con una crescita frenata sia nei reparti ordinari sia nelle terapie intensive, mentre i decessi sono ancora in una fase di crescita accelerata. Lo indicano le analisi del matematico Giovanni Sebastiani, dell’istituto per le Applicazioni del Calcolo ‘M.Picone’, del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), dalle quale emerge inoltre una situazione non omogenea nella distribuzione geografica dei ricoveri, concentrati attualmente soprattutto nelle regioni settentrionali.
“L’analisi delle differenze settimanali della sequenza dell’occupazione dei reparti ordinari a livello nazionale rivela che continua la fase di crescita frenata, con un valore attuale pari a circa il 10%. situazione qualitativamente identica per i reparti di terapia intensiva, ma con un livello attuale basso, pari a circa il 2.5%”, osserva il matematico. “La sequenza dei decessi che, come è ormai noto, e’ destinata a seguire con ritardo le prime due, è in fase di crescita accelerata, con un valore medio attuale pari a circa 65 unità al giorno, a fronte del valore medio minimo raggiunto circa due settimane fa, pari a circa 40 unità al giorno”, aggiunge.
“La distribuzione spaziale dell’occupazione dei reparti ordinari non risulta omogenea nel Paese, con un valore medio che passa dal 19% nelle regioni del nord, al 14% circa in quelle del centro, per arrivare all’8% al sud e nelle isole. Molto verosimilmente – osserva Sebastiani – questo è dovuto al fattore climatico. Alla luce del fatto che, fino alla primavera prossima, le temperature scenderanno ovunque, è opportuno a livello individuale tenere dovunque nel Paese un atteggiamento di prudenza con l’uso della mascherina Ffp2 e la vaccinazione con i nuovi vaccini efficaci anche contro la variante Omicron e sottovarianti”.
Di seguito i valori dell’incidenza dei positivi (casi ogni 100.000 abitanti) negli ultimi sette giorni nelle 107 province italiane:
Oltre 1.000: Biella (1.140);
Da 900 a 1.000: Bolzano (970), Verbano-Cusio-Ossola (930), Trento (900);
Da 800 a 900: Sondrio e Belluno (890), Vicenza (870), Udine (800);
Da 700 a 800: Padova, Treviso e Como (770), Venezia (750), Rovigo (740), Torino (730), Perugia e Verona (710);
Da 600 a 700: Terni e Cuneo (670), Pordenone, Forlì-Cesena e Asti (660), Novara e Alessandria (650), Trieste (640), Piacenza, Aosta e Varese (630), Ravenna, Vercelli e Reggio Emilia (620), Lecco e Pescara (610), Rimini e Gorizia (600);
Da 500 a 600: Brescia, Ferrara e Ascoli Piceno (590), L’Aquila (580), Monza e della Brianza, Lucca e Mantova (570), Fermo, Chieti e Ancona (560), Pavia, Macerata e La Spezia (550), Lodi (540), Bologna e Savona (530), Cremona (520), Siena, Rieti, Frosinone, Teramo, Parma e Modena (510), Pisa (500);
Da 400 a 500: Massa Carrara (490), Bergamo, Milano e Genova (470), Pesaro e Urbino (460), Grosseto, Livorno e Pistoia (450), Arezzo e Imperia (440), Viterbo e Cosenza (430), Latina (410), Roma (400);
Da 300 a 400: Firenze e Benevento (380), Prato (370), Avellino e Salerno (360), Campobasso (340), Lecce (330), Catanzaro e Cagliari (320), Sassari e Brindisi (310), Nuoro (300);
Da 200 a 300: Oristano (290), Bari e Caserta (270), Potenza (260), Messina (250), Siracusa (240), Isernia (230), Sud Sardegna, Vibo Valentia e Napoli (220), Taranto, Reggio Calabria, Crotone (210), Catania (200);
Da 100 a 200: Matera (190), Trapani (180), Palermo e Foggia (170), Ragusa (160), Caltanissetta (140), Enna (120), Barletta-Andria-Trani e Agrigento (100).