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Caltanissetta, agli Angeli l’arte promuove “la cura” e combatte il degrado

È stata inaugurata nel quartiere Angeli di Caltanissetta la settima opera d’arte a sfondo sociale e culturale.

L’ultimo murales, realizzato dall’artista Ligama, promuove la cura e l’importanza della prevenzione per il benessere fisico e psichico. Non è un caso che l’opera “Mi prendo cura di te” sia stata realizzata proprio nel quartiere nel quale da anni è attiva e la “Cittadella della Salute”.

All’inaugurazione di quella che è stata definita da alcuni promotori “una sana follia” erano presenti diversi rappresentanti istituzionali, associazioni di volontariato e privati cittadini che hanno apprezzato l’iniziativa.

Tra loro Ersilia Sciandra, presidentessa di “Progetto Luna” e gli attivissimi volontari dell’associazione che ha contribuito in modo importante per la realizzazione dell’opera, l’istituto Comprensivo Vittorio Veneto rappresentato dalla dirigente scolastica Francesca Ippolito e il dirigente amministrativo Sergio Averna, il sindaco di Caltanissetta Roberto Gambino, la Soprintendente ai beni culturali Daniela Vullo, il parroco della parrocchia San Domenico Don Alessandro Rovello, il pittastorie Lorenzo Ciulla.

Ciascuno ha contribuito secondo le sue competenze per consentire la riqualificazione di un’area urbana, la promozione dell’arte come strumento comunicativo e attrattivo per chi, dall’esterno, visita il territorio.

“Il quartiere e i suoi abitanti hanno bisogno di cura. Un messaggio che si legge non soltanto con l’abbraccio tra le due persone raffigurate ma anche a chiare lettere sulle finestre – ha concluso Ersilia Sciandra -.  L’arte è uno strumento prezioso che si mette a favore della salute, rappresentando mani, abbracciano e che attraversano i capelli fino ad arrivare alla cute. Entrambe infondono coraggio, amore, solidarietà. Tutto ciò che ciascuno di noi è chiamato a offrire al prossimo”.

“Abbellire il quartiere con opere d’arte di differenti interpreti – ha concluso Lorenzo Ciulla – consente di aumentare il senso di appartenenza al territorio e scoraggiare il vandalismo. Un percorso di recupero e rivalutazione del centro storico che deve avere il nucleo promotore nei suoi stessi abitanti”.

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