NEWS

Smart working, da emergenza ad opportunità: nascono nuove offerte di lavoro nel mondo del call center

L’avvento della pandemia ha stravolto la nostra vita non solo nella quotidianità, intesa come rapporti sociali e attività svolte nel tempo libero, ma anche in ambito lavorativo.

Non essendo possibile il contatto fisico molte aziende hanno adottato lo smart working, letteralmente lavoro agile, che consente di svolgere le proprie mansioni direttamente da casa o comunque in un ambiente lontano dall’ufficio.

Questa modalità di lavoro, che ha rappresentato una soluzione d’emergenza per tamponare la crisi epidemiologica, è diventata così radicata da consolidarsi come una prassi comune anche in epoca post-pandemica.

Lavorare in smart working determina una serie di vantaggi per i dipendenti, ma anche per le stesse aziende. I dipendenti possono gestire meglio il loro tempo, poiché non hanno orari precisi da rispettare, non devono affrontare ogni giorno il tragitto casa-lavoro e viceversa, non hanno problemi di traffico né di parcheggio.

Le aziende, a loro volta, possono tagliare un bel po’ di costi come pagamenti delle utenze o gestione delle mense dove i dipendenti mangiano durante la pausa-pranzo.

Con il boom dello smart working sono diventate sempre più ricercate determinate figure professionali, a partire dagli operatori call center.

Durante la pandemia i servizi di assistenza clienti sono stati messi sotto pressione, poiché sono aumentate le richieste di informazioni e le domande degli utenti che si sono ritrovati in una situazione completamente nuova e inaspettata.

Per gestire al meglio l’enorme flusso di domande e di richieste del pubblico, molte aziende hanno implementato il servizio di assistenza e supporto clienti assumendo nuovi operatori call center.

Gli operatori per il servizio clienti devono fornire ai clienti le informazioni e le spiegazioni necessarie, oppure reindirizzarli al servizio richiesto se non sono in grado di risolvere autonomamente i problemi.

Questi operatori lavorano in modalità inbound, cioè rispondono alle telefonate in entrata da parte dei clienti.

Ci sono poi i call center outbound, che invece effettuano telefonate verso clienti o potenziali lead per proporre vendite o contratti, comunicare nuove offerte e promozioni o semplicemente per sondaggi e indagini di mercato.

In entrambi i casi sono richieste buone capacità di problem solving e ottime doti relazionali e generalmente sono proprio le aziende che si occupano della formazione degli operatori.

Il call center è uno dei lavori che meglio si adatta alla modalità di lavoro in smart working e la richiesta di queste figure da parte delle aziende è in continuo aumento.

Per trovare differenti offerte di lavoro come call center esistono siti verticalizzati, come callcenter.it, dove è possibile individuare l’occupazione più adatta secondo le proprie competenze e in base al tempo a disposizione.

Sono disponibili infatti lavori part time e full time, così da gestire il proprio tempo in modo smart e intelligente.

Le stesse aziende, senza perdere tempo in colloqui di lavoro che spesso si rivelano inutili e determinano spese aggiuntive, possono individuare rapidamente la figura che meglio si adatta alle loro necessità con pochi clic.

Condividi