Salute

Ritorno a scuola e Covid: ecco il vademecum del Ministero dell’Istruzione

Michele Spena

Ritorno a scuola e Covid: ecco il vademecum del Ministero dell’Istruzione

Mar, 13/09/2022 - 01:20

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Il 19 settembre gli studenti siciliani sono attesi sui banchi di scuola. Questo per loro sarà un anno particolare, finalmente potranno socializzare liberamente. Certo il Covid non è scomparso. Per questo il Ministero dell’Istruzione ha inviato a tutti gli istituti scolastici un vademecum con le istruzioni per evitare l’aumento e la diffusione dei casi di Covid 19.

Vediamo quali sono i suggerimenti presenti e cosa dovrebbero fare gli istituti:

Come si entra a scuola?

L’accesso a scuola è libero, niente più mascherine, moduli o misurazioni della temperatura.

Tuttavia permangono le misure di prevenzione.

  • Igiene delle mani. Si può utilizzare a questo scopo un gel igienizzante come quello del volantino tigotà;
  • Utilizzo di mascherine di tipo FFP2 per personale e alunni a rischio.

Quali misure deve prendere l’istituto?

A differenza degli altri anni non si parla di distanziamenti o entrate separate.

Le uniche accortezze riguardano il cambio frequente dell’aria nelle stanze, una periodica sanificazione ordinaria e in caso di positivi una sanificazione straordinaria e tempestiva.

Cosa fare quando un alunno non si sente bene?

Se l’alunno manifesta sintomi riconducibili al Covid-19 si consiglia d’isolare il soggetto in un’area predisposta a questo scopo e avvisare i genitori.

I sintomi includono:

  • Sintomi respiratori acuti con difficoltà a respirare;
  • Vomito;
  • Diarrea;
  • Perdita del gusto e dell’olfatto;
  • Cefalea intensa.

L’alunno o l’insegnante, che presentino uno o più dei sintomi precedentemente elencati, devono lasciare appena possibile il comprensorio e continuare a casa le indagini sulla loro malattia.

In caso si presentino sintomi respiratori lievi, lo studente può rimanere a scuola, indossando preferibilmente una mascherina chirurgica/FFP2

La gestione dei casi positivi

Il numero di casi di Covid sta diminuendo, tuttavia sarebbe utopico e irrealistico pensare che non accada nell’arco dell’anno che alunni o insegnanti siano positivi al Coronavirus.

Cosa fare in questo caso?

I positivi non possono andare a scuola e devono isolarsi. Per essere riammessi all’interno dell’ambiente scolastico devono mostrare di essere negativi. Possono scegliere se effettuare un test antigenico rapido o molecolare e sono validi anche gli esiti provenienti da centri privati.

E per gli altri alunni cosa succede?

La grande novità per il 2022/2023 è che non sono previste misure speciali per chi è stato a contatto con un positivo.

Cosa succede alla Didattica Digitale Integrata?

Al momento viene completamente abbandonata. I soggetti positivi non avranno più a disposizione questo mezzo. Si tornerà alle abitudini pre-pandemia, ossia si chiederà a propri compagni cosa hanno fatto a scuola e quali compiti bisogna fare.

Soggetti fragili

Cosa fare nel caso in cui un alunno rientri tra i soggetti fragili, ossia persone che hanno un maggiore rischio di complicazioni se contagiate dal Coronavirus?

In questo caso sarà responsabilità della famiglia avvisare la scuola. La richiesta dovrà essere presentata in forma scritta, con in allegato referti e documentazioni che descrivano la condizione del bambino/ragazzo.

Una volta ricevuta la domanda l’Istituto dovrà contattare il Dipartimento di Prevenzione e il medico di famiglia per individuare la migliore strategia da adottare. Lo scopo deve essere permettere allo studente di partecipare in presenza alle lezioni, senza mettere a rischio la propria salute.

Dubbi e chiarimenti

Per aiutare le scuole il Ministro dell’Istruzione aveva creato un Help Desk, che rimarrà attivo anche per l’anno scolastico 2022/2023. Lo scopo di questo servizio è assistere le scuole e fornire consulenze gratuite in ambito Covid.

Per maggiori informazioni è possibile consultare la Presentazione Power Point realizzata dal ministero dell’Istruzione.

Ora che tutto è pronto non rimane che iniziare l’anno cercando di essere sereni, ma senza dimenticare quello che abbiamo imparato in questi ultimi due anni in materia d’igiene e rispetto per i soggetti più deboli.