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In Sicilia in 4,6 milioni alle urne per il dopo Musumeci. Con la scheda verde gli elettori hanno la facoltà del voto disgiunto

Redazione

In Sicilia in 4,6 milioni alle urne per il dopo Musumeci. Con la scheda verde gli elettori hanno la facoltà del voto disgiunto

Sab, 24/09/2022 - 11:11

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Con in mano tre schede di colore rosa e gialla, per Camera e Senato, e verde per le elezioni regionali, 4.606.564 cittadini siciliani, di cui 2.237.169 maschi e 2.369.395 femmine, sono chiamati alle urne domenica per l’elezione diretta del presidente della Regione e i 70 deputati dell’Assemblea Regionale Siciliana. Sono ben 6 i candidati alla Presidenza della Regione e circa 900 quelli che concorrono per uno scranno di Sala d’Ercole dove si riunisce l’ARS. A correre per cercare di conquistare Palazzo d’Orleans, sede della presidenza della Regione, sono Renato Schifani, Caterina Chinnici, Cateno De Luca, Nuccio Di Paola, Gaetano Armao ed Eliana Esposito.

Rispetto alle elezioni nazionali, per le regionali gli elettori avranno in più, se vorranno, anche “l’arma” del voto disgiunto che gli consentirà di votare un candidato presidente e scrivere sulla scheda il nome di un candidato deputato di un altro schieramento. Con la scheda verde delle elezioni regionali l’elettore siciliano dispone di due voti: un voto per la scelta della lista regionale, il cui capolista è candidato alla carica di Presidente della Regione; uno voto per la scelta della lista provinciale e in questo caso si può esprimere la preferenza per uno dei candidati alla carica di deputato regionale.

Nel caso non venga espresso alcun voto per una delle liste regionali, il voto validamente espresso per una lista provinciale si estende automaticamente anche alla lista regionale collegata. Le operazioni di voto si svolgeranno nella sola giornata di domenica, dalle 7 alle 23. Lo scrutinio delle schede delle elezioni regionali nelle 5.294 sezioni dell’isola, sarà effettuato lunedì 26 settembre a partire dalle 14. Il sistema elettorale prevede un solo turno con metodo misto, senza ballottaggio.

È proclamato Presidente della Regione il capolista della lista regionale che ottiene il maggior numero di voti validi. A scrutinio ultimato si passerà alla ripartizione dei 70 seggi. Uno viene assegnato al candidato alla Presidenza della Regione eletto; uno al candidato governatore arrivato secondo nelle preferenze. Altri 6 seggi vengono assegnati all’interno della lista regionale del candidato presidente (il cosiddetto listino). Si tratta, in sostanza, di una lista bloccata che funziona da premio di maggioranza e consente alla coalizione collegata al Presidente della Regione eletto di ottenere al massimo 42 seggi all’Ars.

I seggi a tal fine non utilizzati sono distribuiti, con criterio proporzionale, alle liste di minoranza che abbiano superato lo sbarramento.

Gli altri 62 seggi sono attribuiti con il sistema proporzionale puro e soglia di sbarramento al 5 per cento a livello regionale (16 a Palermo, 13 a Catania, 8 a Messina, 6 ad Agrigento, 5 a Siracusa e a Trapani, 4 a Ragusa, 3 a Caltanissetta e 2 a Enna). I risultati ufficiali saranno proclamati dagli Uffici centrali circoscrizionali, costituiti presso i Tribunali dei nove Comuni capoluogo, e dall’Ufficio centrale regionale, costituito presso la Corte d’Appello di Palermo.