Elisabetta II ha abitato la storia di un secolo, ha guidato e rappresentato il suo Paese con autorevolezza indiscussa ed è stata un esempio di coerenza inossidabile rispetto alla sua concezione del proprio dovere.
Donna di Stato fedele al suo compito fino alle ultime ore della sua vita, quando ha ricevuto la nuova premier con le mani distrutte dalle flebo, ma con la schiena dritta e il sorriso indistruttibile sul volto a nascondere stanchezza, malattia, sofferenza.
E’ questa serietà che l’ha resa autorevole e rispettata, da moltissimi anche amata, nel suo Paese di cui ha guidato la fine dell’Impero con spirito di pace e nel mondo che nell’ultimo secolo l’ha vista presente, attenta e nello stesso tempo custode dei limiti del suo ruolo che non ha mai voluto che fosse politico, ma rigorosamente costituzionale e vigile nei confronti di ogni tentazione autoritaria.
Ha amato profondamente suo marito con grande modernità di stile e antica pazienza, consapevole che un capo di Stato non può mai, per nessun motivo, mettere al primo posto i suoi problemi personali.
Ma è diventata anche una presenza familiare, affettuosa, per milioni di persone in tutto il mondo, non come una star da rotocalco ma come una nonna carismatica che ha vissuto tante esperienze, sempre con polso fermo, senza sconti neppure ai suoi figli, con grande dignità e professionalità del proprio ruolo.
Ha saputo incoraggiare, tenere unito il suo popolo, con poche parole o con opportuni silenzi, correggendo gli errori, e non dimenticando anche l’autoironia.
Come Lei nessuno mai.
Buon viaggio Lilibet, Regina di tutto il mondo!