“La Regione Siciliana non può essere amministrata con i ritmi di un modem 64K. Dobbiamo lavorare in digitale, proiettarci nel presente e ovviamente lavorare per il futuro. Dobbiamo sburocratizzare costituendo dei testi unici per le centinaia di leggi che vanno ad ingessare l’imprenditoria e i cittadini siciliani. In concreto abbiamo proposto una commissione permanente per realizzare testi unici e dialogare continuamente con le categorie”.
A dichiararlo è il candidato alla presidenza della Regione Siciliana per il Movimento 5 Stelle Nuccio Di Paola, durante l’incontro con i vertici di Confartigianato Sicilia. “In questi mesi purtroppo – ha detto Di Paola – le nostre imprese e le famiglie rischiano di essere stritolate da costi dell’energia esorbitanti. Abbiamo proposto il reddito energetico per abbattere le bollette attivando a livello regionale un fondo di rotazione che attiveremo già nella prossima finanziaria. Garantiamo un dialogo continuo con le aziende e le associazioni che le rappresentano già all’indomani del nostro insediamento per concertare e portare avanti con loro una visione che ci proietti verso il futuro e dica basta alla burocrazia regionale, vera palla al piede delle imprese. E’ ora di aprire l’epoca della politica del dialogo, mettendoci alle spalle la politica dell’isolamento e ancora dei contrasti e dell’ingovernabilità che ci hanno lasciato i due governi di Musumeci e Crocetta” – chiosa Nuccio Di Paola.
“Anche al candidato Di Paola abbiamo chiesto – ha detto il presidente di Confartigianato Sicilia, Daniele La Porta – di guardare al mondo dell’artigianato e delle micro e piccole imprese. Un tessuto produttivo che viene rappresentato da oltre 262 mila imprese fino a dieci addetti che costituiscono il 97% della totalità delle imprese dell’Isola. Abbiamo siglato un patto di fiducia con la politica e chiediamo con forza che venga mantenuto nel tempo, anche dopo la fine delle consultazioni e al di là degli esiti elettorali. Abbiamo presentato le nostre otto proposte, ovvero le nostre otto priorità, con in testa la necessità di una buona burocrazia, di un’attenzione non più rinviabile sulle infrastrutture e un impegno sul piano energetico, seppur di competenza nazionale, con un richiamo alla responsabilità anche di chi governerà la Sicilia”.