“Io paragono questo voto alla Brexit. E’ la nostra Brexit”: cosi’ il segretario del Pd Enrico Letta in un colloquio con il Foglio sulle elezioni di domenica prossima. “Calenda e Renzi hanno un obiettivo, distruggere noi, attaccare la sinistra. Trascurano che la sfida e’ contro la destra.
E’ una destra che, non ho paura di dire, staccherebbe l’Italia dal resto dell’Europa”. Secondo Letta, “la scelta e’ tra noi e Meloni. Ci sono due idee di paese diverse su tutto”. A chi lo accusa di non attaccare abbastanza la leader di Fratelli d’Italia, risponde che “un rapporto personale decente, come quello che c’e’ tra me e Meloni, viene scambiato per inciucio. E invece un rapporto decente non puo’ coprire le nostre differenze profonde”.
Dice che l’esperienza a Parigi l’ha cambiato perche’ “mi ha cambiato insegnare. Sa qual e’ la mia forza rispetto alla Meloni? Io ho avuto la fortuna di trascorrere le mie giornate con ragazzi di vent’anni. E’ stato un privilegio. Ascoltavo i loro discorsi, le loro urgenze. Ho avuto la fortuna di capire l’evoluzione delle nostre societa'”. Rivendica la sua agenda sui diritti: “Io non mi pento delle battaglie civili che ho ingaggiato. Quell’agenda e’ giusta”. Poi parla del suo desiderio, qualora fosse premier, di tenere per se’ il ministero dell’Istruzione: “Da presidente del Consiglio vorrei tenere la delega” perche’ “l’Istruzione e’ il vero ministero chiave.
Basti pensare alle risorse destinate dal Pnrr”. Definisce poi l’avanzata del M5s al Sud “una buona notizia”, perche’ “il voto di Conte al sud va a scapito delle destre. Penso alla Puglia, e alla Sicilia. Quel voto, per via di una legge elettorale le cui distorsioni sono chiare a tutti, ci consente di rientrare in partita in alcuni collegi uninominali” e “ecco perche’ e’ una buona notizia. Questa volta o vinciamo noi o vince la Meloni. Non c’e’ alternativa”.