Elezioni 2022. Fabio Ruvolo (Cento Passi): “si deve costruire una politica di strada, di prossimità; non parliamo di ideologie astratte, ma di azioni concrete”

CALTANISSETTA. I due incontri pubblici presso la gelateria solidale Equo Cream, luogo scelto non a caso perché “si deve costruire una politica di strada, di prossimità” citando Fabio Ruvolo, nell’ambito della proposta politica dei Cento Passi per la Sicilia e dell’alleanza Verdi Sinistra, ha strappato consensi e sollevato dubbi circa lo stato della politica odierna.

Sport, tempo libero, territorio, ambiente, questi alcuni dei temi trattati in cui si è sottolineata l’esigenza da parte dei cittadini di poter contare su una politica che deve munirsi di umiltà ed essere disposta all’ascolto.

“Il punto focale” dice Fabio Ruvolo, “è nell’accessibilità. E la politica di oggi non sa ascoltare» continua incoraggiando alle pari opportunità e alla creazione di condizioni che consentano di rivedere le priorità.

“La politica deve stare sulla strada” ribadisce Fabio Ruvolo, passando la parola ai primi ospiti presenti, dove Lella Ficarra, genitore caregiver disabile, espone la sua testimonianza denunciando una sanità in gravi condizioni disagiate dove il fabbisogno assistenziale supera di gran lunga il numero del personale, e argomentando riguardo lo sport visto, a suo avviso, come una modalità per stare al mondo, nella società, perché le energie devono essere canalizzate nel modo giusto e che possano dare risultati ottimali per il futuro.

“Chi fa azione politica dovrebbe investire nello sport, offrendo formazioni professionali, e donare più attenzione a famiglie con disabilità” conclude Lella Ficarra.

A darle man forte Antonino Lo Piano, presidente associazione sportiva ASCD Caltanissetta Soccer, e Concetto La Malfa, presidente associazione sportiva Invicta, spiegando come hanno cercato, negli anni, di portare lo sport anche nei quartieri più difficili per tentare di avvicinare ragazzi e di come il territorio abbia bisogno di strutture dove poter accogliere questi ragazzi.

Prosegue Filippo Maritato, presidente Mo.Vi., dichiarandosi arrabbiato perché “non ti vogliono far crescere, non ti vogliono far lavorare, non vogliono darti servizi”, e il suo invito a impegnarsi e a sostenere il Terzo Settore è rivolto agli attori della politica e alle istituzioni.

Dopo una breve pausa l’incontro pubblico riceve nuovi ospiti e si concentra maggiormente sul concetto di territorio, dove è lì che la politica deve proiettare le sue esperienze e alla domanda “Perché lo fai?” Marcello Bellomo, presidente comitato di quartiere San Francesco, risponde così: “Amo la nostra comunità. Una volta il quartiere era bello, perché eravamo belli noi; il cambiamento deve essere individuale”.

I piccoli passi fatti per il bene del territorio sono ancora troppo deboli, “dobbiamo crescere come comunità, e poi chiedere diritti e non favori” conclude Marcello Bellomo. Ivo Cigna prosegue affermando che i problemi globali sono conosciuti, ma che vanno declinati su scala territoriale e che manca l’idea di governare e la volontà di fare qualcosa di preciso.

“Non nutro entusiasmo per questa politica» prende la parola Leandro Janni di Italia Nostra, «la società culturale non riesce a dare un orizzonte valoriale, e il territorio va tutelato”.

Interviene Fabio Ruvolo affermando che la cultura è alla base delle proiezioni future. “Noi siamo vita, opportunità, solo per il fatto che stiamo incontrandoci in un luogo pubblico. La politica che vogliamo raccontare è quella vicina alle nostre esperienze” continua Fabio Ruvolo, lasciando la voce a Renato Mancuso, presidente associazione Parco Antenna S. Anna, il quale dichiara che le esigenze vanno interpretate e non si è ancora arrivati a punti decisivi. “Caltanissetta sta perdendo grandi opportunità” conclude Renato Mancuso.

Ospite dell’intera giornata l’onorevole Claudio Fava il quale dice a gran voce che non siamo disarmati, che abbiamo idee e candidati con una grande esperienza alle spalle, per cui bisogna riconoscere la bellezza, preservandola. “Il patrimonio sociale deve diventare ricchezza sociale, dobbiamo creare rete e niente deve essere piegata al clientelismo” continua, concludendo dichiarando che dobbiamo essere espressione di una politica libera, esprimendo un voto consapevole. “Il mio comitato elettorale è la strada” chiude Fabio Ruvolo, “Non parliamo di ideologie astratte, ma di azioni concrete”.

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