Il Coordinatore cittadino di Fratelli D’Italia Vincenzo Lo Muto commenta il cambio delle regole perla formulazione delle graduatorie concorsuali dei concorsi al Comune di Caltanissetta.
“Quando da bambini – ha detto – si giocava a calcio per strada, prima di iniziare la partita si dettavano le regole del gioco. Circa a metà gara la squadra più scarsa, capendo che non avrebbe mai potuto vincere, cambiava le regole in modo da poterne uscire favorita dalla competizione.
Ebbene questo modus operandi, ovviamente infantile ma giustificato proprio perché dettato da uno spirito puerile, oggi viene applicato dall’amministrazione nissena nella gestione delle regole concorsuali.
E’ infatti del 9 settembre 2022 il comunicato della FPGCIL in riferimento ad una nota del settore risorse umane che prevede la riformulazione delle graduatorie concorsuali, con l’inserimento di uno sbarramento non previsto, in modo esplicito, nei bandi. Questo implicherebbe l’esclusione della quasi totalità dei dipendenti comunali e dei concorrenti esterni.
Se infatti il concorso prevede il calcolo del punteggio in settantesimi (come da bando) non si può, in itinere, cambiare le regole e rimodulare le graduatorie con un diverso punteggio. Questo comporterebbe che i “promossi” sarebbero solo i primi della graduatoria e tutti gli altri rimarrebbero fuori, privandoli anche dell’idoneità, che permetterebbe comunque prospettive lavorative importanti.
Altro elemento preoccupante sarebbe quello che l’amministrazione comunale, dopo aver speso denari pubblici per organizzare e gestire i concorsi, con l’unica finalità di potenziare l’organico lavorativo del comune, si ritroverebbe senza nuovo personale assunto e con le casse comunali vuole.
Fratelli d’Italia Caltanissetta, attraverso i consiglieri comunali Gianluca Bruzzaniti e Salvatore Petrantoni e, nell’interesse della collettività, interverrà in sede di consiglio comunale con una interrogazione al primo cittadino per chiedere chiarimenti in merito alla questione e individuare responsabilità derivanti da scelte che sarebbero contrarie all’iter concorsuale che certamente palesa confusione e un probabile danno erariale”.