Dal meteorite dell’imperatore alla casina dei Gesuiti: Caltanissetta come non l’avete mai vista. È questa la promessa (mantenuta) dei promotori de “Le vie dei tesori”.
“Scoprirete un prezioso meteorite donato dall’imperatore d’Etiopia o un’elegante dimora che fu casa di villeggiatura dei Gesuiti e poi colonia fascista. E ancora vi avventurerete tra vulcanelli e antiche masserie baronali”.
Ci sarà, dunque, tanto da fare a Caltanissetta sabato 17 e domenica 18 settembre.
A partire dalla visita speciale al Museo mineralogico, paleontologico e delle zolfare dell’Istituto Sebastiano Mottura, che sarà aperto per il festival soltanto il prossimo fine settimana.
Sarà l’occasione per ammirare una ricchissima collezione di 5mila minerali -, tra cui una preziosa aragonite a cui si ispira l’architettura del museo – dalle miniere di zolfo e sale siciliane e da ogni parte del mondo.
I cristalli sono stati raccolti a scopi didattici per la Regia Scuola Mineraria fondata da Mottura, che fa da sfondo a “Il nipote del Negus” di Andrea Camilleri: proprio l’imperatore d’Etiopia, citato nel romanzo, regalò al museo un prezioso meteorite (qui per prenotare https://bit.ly/3U0t4b3).
Da non perdere è anche la Casina dei Gesuiti, che apre alle visite il prossimo weekend, sabato 17 dalle 16,30 alle 17,30 e domenica 18 dalle 10 alle 12 (ma anche nel terzo e ultimo fine settimana). Un’elegante dimora ottocentesca, diventata “colonia montana” durante il periodo fascista, e oggi passata all’Istituto tecnico Agrario e adibita a convitto.
All’interno custodisce la cappella dei Gesuiti, riccamente decorata con stucchi, lacerti di affreschi e un altare policromo. In altri padiglioni, sono esposte le curiose collezioni didattiche del Ventesimo secolo (qui per prenotare https://bit.ly/3BbxOSu).
Soltanto sabato prossimo alle 16, un trekking che si snoda tra il vulcanesimo delle Maccalube di Terrapelata, la balconata panoramica di Monte Sabucina e la masseria Santa Barbara, antica residenza del barone Calafato, dove gusterete del buon vino e eccellenze del territorio (qui per prenotare https://bit.ly/3ddLKDC).
Se non l’avete vista, non perdete la casina ottocentesca del barone Benintende, il luogo più visitato nel primo weekend, che conserva ancora le grandi valigie di fine ‘800 che i proprietari successivi, i Paolilla, emigrati in America, utilizzarono nei viaggi negli Stati Uniti. Ma sono tantissimi i luoghi da visitare, tra musei vintage, chiese, cripte e palazzi.
Caltanissetta, inoltre, soltanto sabato 17 settembre, sarà comodamente raggiungibile con il bus che parte la mattina da Palermo, per rientrare in serata (qui per prenotare https://bit.ly/3BDhmMm).
Qui invece il programma completo del festival a Caltanissetta https://bit.ly/3eOwDAEe