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Birmania, elicotteri del regime attacca una scuola: almeno 13 morti, 11 sono bambini

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Birmania, elicotteri del regime attacca una scuola: almeno 13 morti, 11 sono bambini

Mar, 20/09/2022 - 21:40

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Elicotteri della giunta militare birmana hanno colpito una scuola a Tabayin, nel centro-nord del Paese, uccidendo almeno 13 persone, tra cui 11 bambini.

L’amministratrice dell’istituto ha raccontato che stava cercando di portare gli studenti in un nascondiglio sicuro quando gli elicotteri hanno iniziato a sparare contro la scuola.

La scuola, che conta 240 studenti dall’asilo alle elementari, è situata in un complesso del monastero buddista del villaggio. Da quando i militari hanno estromesso il governo eletto di Aung San Suu Kyi

nel febbraio 2022, le Nazioni Unite hanno documentato 260 attacchi a scuole e personale educativo, ma questo sarebbe il più alto numero di bambini uccisi.

L’attacco alla scuola, secondo la giunta militare, aveva come obiettivo i ribelli che si nascondevano nell’area. “Gli alunni non hanno fatto nulla di male, non avrei mai pensato che sarebbero stati colpiti dalle mitragliatrici”, ha detto l’amministratrice della scuola, Mar Mar. Quando lei, gli alunni e gli insegnanti sono riusciti a rifugiarsi nelle aule, una maestra e un bimbo di 7 anni erano già stati colpiti al collo e alla testa. “Hanno continuato a sparare contro il complesso dall’alto per un’ora”, ha detto Mar Mar. “Non si sono fermati nemmeno per un minuto”.

Scene terribili – Quando l’attacco aereo è cessato, la donna ha raccontato che circa 80 soldati sono entrati nel complesso del monastero, sparando con le loro armi contro le aule e ordinando a tutti i presenti di uscire. Mar Mar ha riferito di aver visto circa 30 alunni con ferite sulla schiena, sulle cosce, sul viso e su altre parti del corpo. Alcuni avevano perso degli arti. I soldati, scrive il Guardian, hanno catturato anche più di 20 persone, tra cui 9 bambini feriti e tre insegnanti. Due persone sono state accusate di essere membri della Forza di Difesa Popolare antigovernativa, l’ala armata della resistenza all’esercito.