Dalla provincia

A Montedoro riapre l’Osservatorio astronomico più grande di Sicilia

MONTEDORO. Negli ultimi anni Montedoro è conosciuto da tutti per ospitare il più grande osservatorio astronomico di Sicilia. Montedoro ha rappresentato un importante polo turistico dell’entroterra siciliano fino a quando agli inizi del 2020 un guasto ha fermato le osservazioni al telescopio per un periodo che si è prolungato fino agli inizi dell’anno corrente, anche a causa delle restrizioni dovute alla pandemia. Recentemente infatti Davide Petix e Matteo Mantione, componenti dell’associazione Stargeo che si occupa di gestire le visite della struttura, hanno rimesso in sesto il telescopio e insieme agli altri componenti, tra cui Alessandro Mantione, Francesco Mantione e il presidente Marcello Frangiamone, hanno ridato un nuovo volto all’associazione e a tutte le strutture da loro gestite, cercando di valorizzarle al meglio. L’associazione Stargeo, infatti, oltre all’Osservatorio Astronomico, possiede il planetario più grande del meridione, il Museo della Zolfara e le Case Museo e dunque rappresenta un modello positivo di economia umanistica, aggregatrice di sinergie e con importanti ricadute di carattere sociale ed economico sul territorio.

Le Case Museo sono sparse in tutto il paese di Montedoro e ognuna di esse racconta una storia, una tradizione o un mestiere della Sicilia antica, così come anche il Museo della Zolfara che nasce con l’intento di valorizzare e proteggere il patrimonio storico-mineralogico del paese e raccoglie informazioni, fotografie, ricostruzioni e utensili legati all’attività estrattiva dello Zolfo.

L’edificio dell’Osservatorio Astronomico si trova nel cuore della Sicilia, su un’altura denominata “Monte Ottavio” a ovest dell’abitato di Montedoro e costituisce una sorta di quinta scenografica posta di fronte al paese e, nello stesso tempo, un importante luogo di osservazione dell’abitato e del paesaggio circostante. Per tale motivo l’Amministrazione Comunale ha deciso d’istituire in questo luogo il parco Didattico-Scientifico dove è stato realizzato l’Osservatorio Astronomico. All’edificio si accede attraverso un percorso in trincea, per cui il rapporto visivo con il cielo, cui l’osservatorio è votato, viene conseguito attraverso un più intenso rapporto “tattile” con la terra. Terra e cielo costituiscono dunque i due poli che orientano il progetto. Su questo lineare prisma ricoperto da travertino emerge la cupola apribile, rivestita di rame. L’osservatorio di Montedoro è dunque rivolto sia al cielo sia alla terra dichiarando in modo naturale questa sua duplice appartenenza.

Nello stesso luogo sorge anche il planetario più grande del sud Italia che, con una cupola dal diametro di sette metri, consente di osservare il cielo anche di giorno e, con un potente software, permette di fare degli studi approfonditi di pianeti, stelle e galassie.

La varietà di queste diverse strutture turistiche presenti a Montedoro rappresenta il giusto connubio tra un passato strettamente legato allo sfruttamento della terra, con tutte quelle antiche tecniche agricole e minerarie, e un futuro che sempre più proietta l’umanità verso la scoperta di nuovi pianeti, gli stessi che si potrebbero prima osservare e studiare al parco Didattico Scientifico di Montedoro.

Condividi