Da quando la fase più drammatica della pandemia da coronavirus sembra essere terminata, il concetto di qualità della vita ha assunto un aspetto inedito, in modo particolare da un punto di vista professionale, grazie al ricorso allo smart working. La pausa caffè vissuta in compagnia dei colleghi, per esempio, è uno degli aspetti che più sembrano mancare a chi si ritrova a lavorare da casa. Il valore della pausa caffè, infatti, è molto più importante di quel che si possa immaginare, sia perché in ufficio può essere un’occasione di brainstorming e di confronto con i colleghi, sia perché è in ogni caso un’opportunità preziosa per consolidare i legami sociali. Il che è fondamentale per stare bene e soprattutto sentirsi integrati nell’azienda per cui si lavora.
Certo, la vita in ufficio ha anche delle complicazioni e degli aspetti negativi che non si possono non citare: le riunioni alle 6 del pomeriggio che fanno arrivare a casa la sera stremati, il traffico e le difficoltà di trovare parcheggio, o – ancora peggio – i ritardi dei treni con cui devono fare i conti i pendolari. Eppure a tutto questo ci si abitua, soprattutto nella prospettiva di potersi godere, poi, una piacevole pausa caffè insieme con i colleghi; un momento conviviale, di chiacchiere ma non solo, apprezzato anche da coloro che il caffè, a ben vedere, nemmeno lo amano.
Più di 2 intervistati su 3 hanno lavorato in smart working, e cioè da casa, per almeno un paio di giorni alla settimana, e nel 45% dei casi sono rimasti a casa 4 o più giorni. Eppure per tutti il caffè continua a essere un elemento di fondamentale importanza nella vita quotidiana. In Italia il 78% delle persone beve almeno un caffè al giorno, di solito a colazione o dopo pranzo. Ebbene, la riduzione più consistente è stata quella relativa al consumo di caffè sul posto di lavoro, per una contrazione di quasi il 62%; tutto dovuto, appunto, alle politiche di smart working. Due anni fa, in più, si è assistito a una crescita del 12% delle vendite delle macchine per espresso rispetto al 2019. Come dire: se si lavora da casa, anche il caffè va bevuto a casa.
C’è comunque da ammettere che in azienda i distributori automatici svolgevano una funzione più importante di quel che si possa immaginare. A sostenerlo è Ottavio Della Portella di World Matic, azienda che fornisce distributori automatici per uffici e aziende: sono molte le testimonianze di dipendenti a cui manca questo momento conviviale, capace di rigenerare e imprimere maggiore produttività al lavoro, una pausa caffè trascorsa in solitudine in casa è diversa da una pausa caffè vissuta con i colleghi in ufficio
Da quando, nei primi mesi del 2020, in tutto il mondo i datori di lavoro hanno previsto il ricorso allo smart working in un primo momento come soluzione di emergenza e poi come pratica quotidiana, senza dubbio per tante persone è cambiato il modo di lavorare, perché sono cambiate anche le abitudini. Abitudini di un tempo che qualcuno si ritrova addirittura a rimpiangere
Anche vedersi di persona è un lontano ricordo per chi lavora da casa. Da qualche anno a questa parte la maggior parte delle persone lavora anche con strumenti come WhatsApp, Teams, Skype e Zoom, ma ciò non toglie che vedersi di persona sia sempre la soluzione da preferire. In molti settori le regole sono state ridefinite dal Covid, e adesso è normale interagire con i capi o con i colleghi usando una webcam.