Attualità

Caltanissetta, la città dove é opportuno farsi i fatti propri tranne quando ti toccano l’orticello

Ci sono tematiche e personaggi che a Caltanissetta non vanno sfiorati neanche lontanamente, per qualcuno bisogna essere muti, cechi, in alcune circostanze, ed allineati. Chi invece si permette ad evidenziare anomalie e storture varie, subisce “ritorsioni” ed attacchi di vario genere. Fosse solo la cancellazione dell’amicizia da Facebook o il semplice saluto per strada, sarebbe il minimo. Purtroppo si arriva a messaggi diretti ed indiretti, i cosiddetti messaggi amichevoli o subliminali, che di amichevole e subliminale hanno ben poco, ma sono chiari messaggi a farsi i cavoli propri. “Cu ti ci porta”… “Cu tu fa fari”…”Ma a ti ci tinni veni”…..queste alcune frasi amichevoli che si sente dire chi si permette ad essere la voce fuori dal coro. Certe domande su fatti e personaggi, sul loro modo di operare ed agire, dovremmo invece essere tutti noi cittadini a farle, solo così potremmo vedere riconosciuti nostri diritti fondamentali, fatti spesso passare per favori, e capire anche chi è veramente dalla parte dei cittadini. Purtroppo si assiste, non è certo una novità, che il vivere tranquilli ed il mantenere buoni rapporti con tutti, facendosi i fatti propri, è sicuramente uno dei modi preferiti del vivere di tanti nisseni. Capita però che se un problema lo si vive in prima persona, si è pronti a far battaglia, dimenticando amicizie, usi e costumi e si attacca il mondo intero, spesso anche in maniera esagerata, pronti però, appena qualcuno ci risolve “amichevolmente” il problema, a ritirarsi immediatamente e sparire.

Esempi ne abbiamo tanti, sia per una buca o per delle erbacce sotto casa nostra, allora leggiamo post o articoli giornalistici pesanti, da persone che mai nulla hanno detto in precedenza su fatti simili, ma capitati ad altri, stessa cosa ahimè per fatti riguardanti la sanità locale. Dovremmo invece capire che il dovere di ogni cittadino è quello di non nascondersi, di non lasciarsi intimorire, ognuno dovrebbe prendersi cura della propria città e guardare al di là delle amicizie, personali e politiche, ed avere il coraggio di manifestare liberamente il proprio pensiero su ciò che non va. Solo così possiamo sperare che un domani qualcosa cambi. Anche perchè quello che oggi capita ad altri, domani potrebbe capitare a noi, anche se un certo comportamento omissivo, lascia sperare di poter contare, nel caso ci succedesse, sull’amico che non si è criticato. Dimostrazione di quanto detto sopra è vedere che quando un nostro “amico” fa qualcosa di positivo i commenti adulatori non mancano, al contrario se fa qualcosa che non va si tace miseramente. Signori, chiamasi onestà intellettuale e soprattutto è un rispetto per noi stessi, per la nostra dignità. E’ chiaro che questo atteggiamento compiacente fa comodo a chi comanda o a chi ricopre un ruolo di responsabilità. Immaginate che fortuna ricevere complimenti quando si fa qualcosa di positivo, mentre nessuno parla quando si agisce in maniera poco chiara e magari contro gli stessi interessi della collettività, che ti paga pure per fare bene. Allora, visto e considerato che i “temerari” sono pochi, basta intimorirli, screditarli, scavando nel loro passato, minacciarli, farli passare per leoni da tastiera, facendo intendere altri scopi, pensando che il fare le vittime e facendosi “coccolare” dai propri fans, possa metterli al riparo da chi invece dice la verità, in maniera garbata e mai in maniera offensiva o diffamatoria.

Caltanissetta purtroppo questo sistema lo conosce bene, ma nonostante tutto molti nisseni non hanno imparato nulla, anzi qualcuno, nel suo piccolo, cerca di usarlo a proprio vantaggio. Siamo purtroppo la città delle miniere e nel DNA di molti rimbomba ancora “la voce del padrone”, che comanda e che non va criticato. “attacca u sceccu unni voli u patruni”.
Una società per potersi evolvere e progredire deve dare un taglio al passato, deve cambiare mentalità ed atteggiamento. Se invece continuerà a non ribellarsi in primis con i propri “amici”, rimanendo sempre ancorata a certi retaggi, che di certo non hanno portato a nulla di positivo, se non per una cerchia ristretta, rimarrà sempre indietro e l’impegno dei pochi non servirà a nulla. Caltanissetta insomma ha bisogno di un sussulto di orgoglio. Ad essere sincero…mi sembra molto difficile che ciò avvenga, ma la speranza è sempre l’ultima a morire. Ad Maiora

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