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Btp 2037: è il caso di investire o no?

Gli investimenti in Btp al giorno d’oggi sono fonte di dubbi e perplessità, da una parte a causa delle quotazioni molto elevate e dall’altra parte per effetto dei tassi di interesse davvero bassi. Insomma, si tratta di un’attività certo non semplice, e che molti esperti considerano come una scelta rischiosa: leggi l’approfondimento su blowingpost.it per saperne di più.

I problemi dei Btp

Il problema attuale dei Btp è rappresentato dai rendimenti pressoché inesistenti, ed è per questo motivo che si è tentati di puntare sui Btp a lunga scadenza. Nelle settimane passate si è verificata una contrazione complessiva delle quotazioni per effetto della quale i rendimenti si sono leggermente rialzati. Quindi per ottenere un rendimento netto positivo non si può far altro che scegliere scadenze lunghe. Tuttavia un investimento in un Btp a lunga scadenza deve essere oggetto di una valutazione approfondita: se non si è in grado di comprendere i rischi correlati il pericolo è quello di mettere a repentaglio il proprio patrimonio, il che è l’esatto opposto rispetto a un investimento sicuro come dovrebbe essere quello in Btp.

I rischi correlati ai Btp a lunga scadenza

Nel caso in cui si decidesse di investire oggi sui Btp a lunga scadenza, sarebbero due i rischi principali. Il primo sarebbe, molto semplicemente, quello di fare un affare per niente conveniente, a causa di un investimento in uno strumento i cui rendimenti sono minimi per lungo tempo. In più, ci si ritroverebbe ad avere a che fare con una perdita in conto capitale, visto che si sarebbe obbligati a vendere i Btp prima della loro scadenza e per di più a un prezzo più basso rispetto al prezzo di acquisto. Tanti risparmiatori a questo punto si potrebbero rivelare disorientati, anche in riferimento a uno strumento come il Btp 2037, che viene giudicato da molti come un investimento sicuro.

Tutto quel che c’è da sapere sul Btp 2037

Il Btp 2037 in questo momento è a quota 116, che corrisponde all’area di minimo che è stata registrata a giugno del 2015. Di conseguenza, si tratta di un livello di prezzo significativo. Nel caso in cui questo supporto dovesse cedere, si assisterebbe a un crollo importante e si arriverebbe in tempi rapidi alla parità. Non è possibile stabilire se sia vantaggioso oggi investire in Btp 2037, perché dipende tutto dalla strategia che si ha intenzione di mettere in atto e, di conseguenza, dalla propensione al rischio di ogni investitore.

Gli investitori aggressivi

Coloro che non disdegnano il rischio, per esempio, potrebbero essere tentati di puntare sulla tenuta del supporto attuale in area 116. In effetti anche a giugno di 7 anni fa il Btp aveva toccato questo livello di prezzo, dopo che a marzo aveva fatto registrare il massimo storico, e a quel punto tutti si attendevano un nuovo crollo. Si pensava, all’epoca, che i rendimenti fossero molto contenuti, e di conseguenza che le quotazioni avrebbero potuto solo ridursi. Invece, a differenza di tutte le previsioni, nei mesi seguenti si assistette a una ripartenza delle quotazioni, con il Btp 2037 che raggiunse i massimi in area 140 ad agosto del 2016.

Le previsioni per il futuro

Se si ragionasse secondo logica, si potrebbe pensare che siano minime le probabilità che tale scenario si verifichi di nuovo. Infatti, la politica monetaria espansiva che è stata attuata dalla Banca Centrale Europea è in procinto di concludersi. Sono numerosi i fattori che influenzano i Btp a lunga scadenza: per esempio la conclusione della politica monetaria espansiva, ma anche l’acquisto da parte della Banca Centrale Europea di titoli di debito pubblico. Le attese sull’inflazione condizionano in misura rilevante le quotazioni delle obbligazioni a lunga scadenza. Qualora gli operatori di mercato per il futuro si aspettino una bassa inflazione, sarebbe meno probabile un calo delle quotazioni dei Btp a lunga scadenza. Di conseguenza chi ha in mente di investire sul rialzo del Btp 2037 deve in ogni caso agire in una prospettiva di breve periodo. La soluzione ideale sarebbe di vendere a prezzi superiori e in seguito comprare di nuovo a quotazioni inferiori. Come noto, c’è uno stretto legame fra il rendimento delle obbligazioni e il rialzo dei tassi.

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