“Era il febbraio del 1997 quando mia madre mise per la prima volta piede in Italia: con sè non aveva bagagli e iniziava un nuovo capitolo in un paese totalmente straniero”.
Inizia così il racconto di Najwa Fariki, una giovane ragazza nata in Italia, cresciuta fondendo la cultura d’origine della sua famiglia con quella locale e diplomatasi, a pieni voti e con Lode, all’istituto Rapisardi Da Vinci di Caltanissetta proprio qualche giorno fa. Un traguardo ancora più importante dato che la giovane ha chiesto e ottenuto di poter seguire il percorso abbreviato e concludere gli studi solo dopo 4 anni di frequenza scolastica. “Ho chiesto di poter svolgere gli esami di Stato alla conclusione del quarto anno di studi e, dopo aver valutato il mio curriculum scolastico mi è stata data questa possibilità. Durante i mesi precedenti ho studiato autonomamente gli argomenti proposti durante il V anno di studi per poter essere adeguatamente preparata per rispondere a qualsiasi domanda potesse rivolgermi la commissione esaminatrice”.
Nonostante abbia vissuto tutta l’infanzia e l’adolescenza nella nostra terra Najwa non aveva ancora la cittadinanza italiana ma da ieri i suoi documenti potranno essere modificati e, finalmente, potrà dire di essere ufficialmente – e non soltanto moralmente – cittadina italiana.
“Il 21 maggio 2022 ho compiuto 18 anni e pochi giorni dopo sono andata al Comune di Caltanissetta, città nella quale sono nata, per poter presentare la richiesta. Ho consegnato tutti i documenti che accertassero la mia presenza stabile in questo paese, come ad esempio le pagelle scolastiche e il libretto delle vaccinazioni. Dopo circa due mesi è arrivata la tanto attesa risposta e per me è una grande gioia – ha raccontato con quell’orgoglio e fierezza che non sempre si trova in chi dà per scontato quei dati scritti sui documenti -. Non è soltanto un mio traguardo ma di tutta la famiglia. Ciò che sono è merito del supporto e della determinazione di chi mi ha cresciuto e amato – ha raccontato la ragazza -. Mia madre (nella foto in basso insieme alla figlia) non sapeva scrivere nè leggere e provava a imparare la lingua di pomeriggio, dopo essere tornata a casa dal lavoro, sedendosi davanti la TV a guardare i cartoni animati della RAI. Non si è mai persa d’animo e dopo qualche anno, riusciva a mantenere sé stessa e mandare in Marocco dei soldi per la sua famiglia” Il padre di Najwa è arrivato in Italia nel 2004, mesi prima della sua nascita ma i due genitori erano soli e capitava spesso che la donna andasse a lavoro portandosi dietro la figlia che restava ore a guardarla seduta nel passeggino.
La prima volta che Maria, la madre di Najwa, è entrata a scuola è stato per accompagnare la figlia all’asilo. Un primo approccio alla formazione culturale della sua piccola che ha rappresentato l’inizio di un nuovo capitolo di vita di una fiaba che finalmente veniva scritta con i colori dell’arcobaleno.
“La mamma è sempre stata fiera di me, della mia capacità di saper scrivere e leggere e nel tempo mi ha sempre aiutato come ha potuto” ha raccontato la ragazza.
“Mamma puoi tenermi il quaderno per vedere se ripeto bene?” le chiedeva Najwa e la donna, anche se non sapeva nulla dell’argomento, con fatica provava a seguirla seguendo le indicazioni sul quaderno e ascoltando la figlia. “Mi sono sempre dovuta muovere in modo autonomo, facendo affidamento ai libri e alle spiegazioni dei docenti perchè questa per me era l’unica alternativa possibile”.
Un merito che adesso la giovane donna attribuisce alla madre e al suo incoraggiamento. “Ho preso il diploma con la massima distinzione e lo dedico a te, mamma, che sei stata la mia più grande ispirazione incitandomi a spiccare il volo e raggiungere tutto il raggiungibile. Questo diploma e traguardo è anche tuo per ogni singola occasione durante la quale, anche inconsapevolmente, mi hai aiutato”.
La 18enne ha le idee ben chiare per il suo futuro e, nonostante sia un percorso complesso, non è disposta a rinunciare a nessuno dei suoi ideali.
“Mi sono iscritta alla Kore di Enna, facoltà di Giurisprudenza, ma da quando lo Stato Italiano ha autorizzato la possibilità di seguire, in contemporanea, un secondo percorso di laurea sto valutando di studiare anche Ingegneria Aerospaziale. Due indirizzi completamente diversi che procederanno in parallelo e non importa se investirò qualche anno in più”. La voglia è quella di aprire la mente verso due direttrici completamente differenti che potranno arricchire il bagaglio culturale. Del resto nulla, al momento, è impossibile per Najwa, compreso il sogno di diventare la prima donna a capo del Governo Italiano.