Originaria di Niscemi, in provincia di Caltanissetta, nata nel gennaio del 1997, Alice Mangione sta pian piano diventando sempre più un punto fermo dell’Italia. Al punto tale che rappresenta una delle atlete più interessanti nella spedizione azzurra ad Eugene, negli Usa, dove sono stati organizzati i Mondiali di atletica, da sempre evento particolarmente apprezzato e seguito dagli amanti dei pronostici su portali dedicati all’intrattenimento e al gioco, anche della roulette, online.
Un settimo posto onorevole ai Mondiali di Eugene
Proprio nella kermesse a stelle e strisce, è arrivato un altro risultato di alto livello per l’atleta siciliana Alice Mangione, in compagnia della veronese Anna Pollinari, con cui condivide la provenienza dalla compagine dell’Atletica Brescia 1950, nella finale della 4×400 dei Mondiali di atletica negli Usa.
La Mangione e la Polinari, in compagnia di Virginia Troiani e Ayo Folorunso, hanno formato il quartetto schierato dall’Italia per questa particolare disciplina. Il tempo finale per quanto riguarda le azzurre è stato pari a 3’26”45, in una finale che è stata letteralmente dominata da parte della Nazionale di casa, ovvero gli Stati Uniti.
A 15 anni decide di provare a spiccare il volo
Lasciare la propria abitazione, specialmente quella in cui si è cresciuti, rappresenta sempre un momento particolarmente forte, che ognuno vive in modo differente. Alice Mangione, quando a 15 anni aveva salutato il nido natale, ha dovuto lasciare la famiglia e la sua casa di Niscemi. Si è trasferita a Palermo, per poter crescere facendo lo sport che ama, ovvero l’atletica.
Così, con il trasferimento a Palermo, Alice viene allenata da un coach con una notevole esperienza, ovvero Gaspare Polizzi. Al tempo stesso, continua il suo percorso di studi, scegliendo il liceo di scienze umane. Un anno dopo, però, cambia già tecnico, visto che passa sotto la direzione di Francesco Siracusa.
In questo periodo, alterna anche degli allenamenti specifici, tre volte alla settimana, in quel di Catania, in compagnia di Filippo Di Mulo, dietro consiglio e indicazione del suo insegnante di educazione fisica. Il suo talento nell’atletica emerge fin da subito agli Europei Juniores, dove ha raggiunto la fase finale nella gara dei 400 metri in piano.
Non solo, dato che in quel caso era arrivata anche una fantastica medaglia d’argento con la 4×400 azzurra. La sua prima convocazione con la maglia dell’Italia è arrivata in occasione del DécaNation di Parigi, anche se ha dovuto dare forfait per via di un infortunio. Nel 2018, in estate, ecco un altro trasferimento, visto che la Mangione si sposta a Roma, con l’intento di essere allenata da Marta Oliva. L’anno successivo, i primi grandi miglioramenti nei 400 metri con un ottimo 53.45. Nel 2020 sono arrivati anche altri passi in avanti, con il suo primato in 52.70, che è coinciso anche con il suo primo alloro tricolore assoluto.
L’anno scorso, durante gli Europei indoor, la Mangione ha fatto un altro step in avanti, stabilendo il primato italiano con il tempo di 3’30”22, per quanto riguarda la disciplina della 4×400 al coperto. In seguito, all’aperto, la Mangione è stata in grado di scendere sotto i 52”, con un ottimo tempo pari a 51”74.
Una volta che Alice è riuscita a sistemare l’infortunio all’anca che ha comportato poi la necessità di andare anche sotto i ferri, ecco che nel 2022 sta trovando nuovamente la forma e la condizione migliori. Infatti, è scesa nuovamente sotto quota 52”, con il tempo di 51”47. Al fianco dell’attività di sportiva professionista, la Mangione ha completato il suo percorso di studi anche in ambito universitario, dal momento che è stata in grado di laurearsi nella facoltà di scienze motorie.