CALTANISSETTA – RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO. Cogliamo l’occasione degli ultimi annunci del sottosegretario Cancelleri circa l’ammodernamento ed il potenziamento della rete ferroviaria siciliana per ringraziarlo di tenerci informati di ogni piccolo o grande passo in avanti si faccia in ambito infrastrutturale nella nostra terra. Il compito di un rappresentante del Governo deve essere certamente quello di informare i cittadini dell’attività svolta, ma l’attività più importante rimane la programmazione e la capacità di individuazione delle strategie.
A tal proposito, ci chiediamo se i tanti finanziamenti annunciati, aventi ad oggetto le vie di comunicazione siciliane, potranno esprimere al meglio il potenziale auspicato, in termini di sviluppo del territorio regionale, senza la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina.
È sotto gli occhi di tutti, anche del Governo e a maggior ragione del sottosegretario, che il rallentamento delle persone e delle merci, causato dall’uso anacronistico dei traghetti per congiungere la Sicilia al resto dell’Italia, non è più ammissibile.
Ci chiediamo a tal proposito quale sia la posizione di Cancelleri in merito.
Ci ricordiamo del sottosegretario, ai tempi della decrescita felice, quando era fermamente contrario alla realizzazione del Ponte. Poi, qualche tempo fa lo abbiamo sentito sostenere la realizzazione di un tunnel sottomarino che è stato molto criticato sotto l’aspetto sia tecnico che politico. Ultimamente, lo stesso sembrava essersi convinto dell’importanza dell’opera, salvo poi annunciare un grande dibattito pubblico all’esito del quale prendere una decisione, iniziativa rimasta tuttavia lettera morta.
Non ritiene l’On.le Cancelleri che, vista la sua presenza pluriennale al Ministero delle Infrastrutture, con la stessa solerzia utilizzata per le altre comunicazioni, parimenti dovrebbe informarci di cosa stia facendo in merito ad un’opera, quella del Ponte sullo Stretto, strategica per l’Italia ed imprescindibile per la Sicilia?
L’ammodernamento delle nostre strade e delle ferrovie è prioritario, ma se parliamo di sviluppo, contemporaneamente non si può non perseguire, senza se e senza ma, la realizzazione di questo ambizioso obbiettivo.
Nell’era di internet e della globalizzazione, se in Crimea è stato pochi anni fa realizzato un ponte di diciannove chilometri, non si comprende perchè non se ne debba realizzare in Italia uno di tre.
Orgoglio Nisseno