Case acquistate a €1 perché no anche a Caltanissetta?
A riproporre la questione che in altra città è stata realizzata il consigliere comunale Fabrizio di Dio, presidente della seconda commissione consiliare che si occupa di edilizia, il quale giorni scorsi ha presentato una mozione da sottoporre alla valutazione del consiglio comunale nella quale ricorda che in città sono sempre più gli edifici abbandonati molto spesso fatiscenti e in stato di degrado “tali da rappresentare un serio e concreto pericolo per la sicurezza sociale igienico-sanitaria dei cittadini chiuse”.
L’architetto Di Dio passa dal fatto che prioritario garantire gli standard di sicurezza e di decoro delle aree interessate mediante mirate operazioni di recupero e ripristino degli edifici fatiscenti per cui rilancia l’idea del progetto case a 1 euro anche a Caltanissetta così come stato fatto in altri comuni siciliani di Gangi Mussomeli Acquaviva Platani.
E ha accluso, alla mozione protocollata il 17 giugno, anche una bozza di regolamento nel quale spiega l’iter che si dovrebbe seguire per raggiungimento dell’obiettivo.
“Redatto il bando relativo all’avviso per il censimento degli immobili abbandonati fatiscenti o pericolosi, iniziato dall’allora assessore Andrea Milazzo e dalla giunta Campisi – spiega entrando nel dettaglio degli aspetti operativi – si dovrà procedere a offrire l’acquisto di vecchi immobili a un prezzo simbolico di €1 a potenziali clienti italiani e stranieri. Gli acquirenti dovranno realizzare i necessari interventi di ristrutturazione riqualificazione di messa in sicurezza degli stabili entro tre anni impegnandosi con una fideiussione di €5000 in favore del Comune a garanzia di tali interventi pena la risoluzione del contratto e la relativa perdita delle somme versate. Gli immobili potranno essere destinati a finalità abitative cohousing Albergo Diffuso b&b e altre varianti di strutture ricettive”.
Il consigliere comunale rileva che l’iniziativa avrebbe ricadute positive sia di ordine socio economico che culturale.
“Nel primo caso -sottolinea- i comuni che hanno adottato tale iniziativa hanno incentivato la ripartenza del settore edilizia rispettivi settori ad esso connessi (idraulici falegnami elettricisti notai e avvocati) e hanno attenuato il degrado urbano e messa in sicurezza fabbricati pericolanti ed evitato i rischi a cui erano esposti precedentemente cittadini, hanno fatto conoscere a tutto il mondo la loro città, hanno favorito l’insediamento di professionisti provenienti all’estero che si dedicano stare lavoro e alle professioni che non richiedono la presenza e lavoratore sul posto di lavoro, incrementando così il gettito economico delle comunità e riferimento, hanno permesso alle piccole botteghe di artigiani e commercianti di implementare i propri guadagni acquisendo nuovi clienti.
La ricaduta di ordine culturale non è meno interessante: gli stranieri che si sono insediati (tedeschi britannici e statunitensi) hanno riacceso l’interesse per determinate tradizioni e invertito le routine e consolidate da tempo che avevano portato l’abbandono progressivo delle aree rurali e semirurali, hanno anche favorito lo scambio tra popoli e l’apertura verso nuove idee e nuove forme di confronto pensiero migliorando non solo l’aspetto economico e culturale, ma anche l’aspetto sociale offrendo maggior dialogo, conoscenza tra cultura ed etnie diverse, che migliora qualità della vita di una comunità”.