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Ossessione per la pulizia: che cosa nasconde una casa troppo in ordine

Un cuscino fuori posto, una tazzina abbandonata nel lavello di cucina dopo aver preso un caffè, un paio di scarpe lasciate in bagno fuori dalla scarpiera: un conto è amare l’ordine e la pulizia, ma ben diverso è esserne ossessionati al punto da non tollerare qualunque piccola mancanza. L’ansia di avere una casa sempre perfetta e scintillante di pulito può trasformarsi in una vera e propria mania che impone alla padrona di casa un lavoro continuo da “casalinga disperata”, ma che può anche minare la serenità del resto della famiglia, costretto a collaborare a questo perfetto standard.

Vivere così non rende felici ed è causa di tensioni e di baruffe frequenti. Ma c’è un perché.

RUPOFOBIA: CHE COS’È – In termini scientifici, la paura e l’orrore per tutto ciò che è sporco si chiama rupofobia  (dal greco rùpos, sporcizia, e phóbos, cioè paura). Chi ne è affetto, è spinto a lavarsi continuamente le mani e a cercare intorno a sé l’igiene e la pulizia in modo ossessivo, o comunque più intensamente del consueto. Sono colpiti da questo problema in particolare i soggetti ansiosi e chi si sforza di mantenere tutto sotto il proprio controllo.

Anche senza arrivare ai limiti del disturbo ossessivo-compulsivo, è legittimo porsi qualche domanda se, ad esempio, la nostra smania di ordine ci porta a rilavare un pavimento già pulito solo perché qualcuno è entrato in casa senza togliersi le scarpe nell’ingresso, o se ci troviamo a piegare di nuovo i vestiti che il marito ha riposto nell’armadio, o se ci precipitiamo a riordinare dieci volte al giorno  i giochi dei bambini non appena questi lasciano la loro cameretta. Avere una casa pulita e in ordine è un conto: altra faccenda e non riuscire a prendere sonno e sentirsi in ansia se non abbiamo rigovernato tutto alla perfezione, e rinunciare a qualcosa di piacevole per fare altre pulizie. 

IL BISOGNI DI CONTROLLO – Vivere in un ambiente ben organizzato e garantire l’igiene della casa è importante: esistono molti studi che sottolineano quanto il declattering sia fondamentale per la chiarezza interiore e per l’equilibrio mentale. Quando però il bisogno di avere una casa scintillante e quando un po’ di disordine arriva a causare malumore e agitazione per molte ore della giornata e, magari, è causa di  litigi domestici a non finire, occorre fare qualcosa.

Il bisogno di un ordine perfetto in casa spesso è un modo per conservare il controllo sulle nostre emozioni interiori e per impedire loro di emergere e manifestarsi: pulire e rassettare si trasforma in una sorta di rituale che ci aiuta a tenere a bada le ansie profonde che non vogliamo neppure ammettere con noi stessi. Per questo, quando qualcosa è fuori posto o non perfettamente pulito, ci sentiamo in ansia finché non abbiamo ripristinato l’equilibrio. Tutto questo, naturalmente, ha un suo prezzo: siamo schiavi della casa, buona parte del nostro tempo è assorbito dalle faccende domestiche e, se non otteniamo collaborazione dalla famiglia, i litigi non si contano.

LE CONTROMISURE – Naturalmente, ogni situazione è un caso a sé: non si deve transigere se viviamo con un compagno che soffre di disordine genetico e dobbiamo educare (o almeno provarci) due adolescenti portati a trasformare la loro stanza in una tana da accumulatori seriali. In questi casi occorre imporsi con determinazione: almeno la sera, tutti gli ambienti devono essere riordinati e lo stesso vale per le parti comuni della casa, dalle quali ciascuno è tenuto a rimuovere i propri oggetti personali (come le scarpe sul tappeto davanti al divano del salotto).

Se non abbiamo avuto molto successo e il disordine ci fa soffrire, occupiamoci personalmente della pulizia delle parti più “sensibili”: come bagno, cucina e la nostra camera da letto, in modo da avere una parte della casa sotto il nostro diretto controllo e uno spazio “a misura nostra” nel quale rifugiarci. Allentiamo invece un po’ la presa sul resto: eviteremo a noi stessi e al resto della famiglia tensioni eccessive e un clima familiare troppo stressante. 

CONTROLLARE L’ANSIA – Gli stati ansiosi che sono a causa di questa smania di ordine e pulizia devono e possono essere controllati con rimedi diversi rispetto a scope e strofinacci. Cercare di individuare le cause profonde del nostro malessere è un cammino che può essere lungo e difficile, tanto da richiedere l’intervento di uno specialista, e da riservare ai casi più gravi.

Quello che possiamo fare da noi è fermarci a riflettere sul perché siamo assaliti da questa ansia di perfezione domestica. Dichiarare di essere persone precise e ordinate, desiderose di ambienti domestici ben organizzati e igienizzati non ci porta a nulla: chiediamoci piuttosto se tutto questo vale tanta fatica da parte nostra e, magari, scontri continui e logoranti con i nostri familiari.

Per arrivare a una mediazione con loro, proviamo ad  allentare un po’ la morsa: ad esempio, accettiamo l’idea di lasciare la cucina in disordine finché gli amici venuti a cena non se ne sono andati, invece di privarci della loro compagnia per rassettare tutto subito dopo aver servito il caffè. E permettiamo ai figli di giocare in libertà per tutta la giornata prima di esigere un aiuto per rimettere tutto a posto prima di cena. Dato che viviamo una volta sola, non è il caso di passare tutto il tempo libero a fare le pulizie. 

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