Questa mattina, sul profilo personale di un noto social network, Vincenzo Mattina (nella foto), padre di Mirko, il ragazzo nisseno deceduto lo scorso 27 dicembre dopo 26 ore dall’accesso al pronto soccorso del S.Elia di Caltanissetta dove si era recato per un malore, ha pubblicato un video denuncia. Nelle immagini e nel racconto, facendo emergere tutto il suo dolore e rabbia per quanto era avvenuto, ha ricondiviso, attaccandolo, un TikTok di una delle dottoresse in servizio la notte della morte del figlio. (guarda il video https://fb.watch/dksnfhLlV6/).
Nel videomessaggio l’uomo ha chiamato in causa le istituzioni che dovrebbero vigilare – ed eventualmente sanzionare o impedire – tali eventi”.
Tra questi il Sindaco, Roberto Gambino,che si è immediatamente stretto attorno al dolore di Vincenzo Mattina ribadendo la necessità che le autorità competenti procedano con gli accertamenti e li concludano per dare sollievo a tutte le parti coinvolte. (Leggi le dichiarazioni)
A replicare è intervenuta anche Matilde Falcone, presidentessa della Commissione Sanità del Comune di Caltanissetta: “Nulla è più grave della morte di un figlio per un padre, soprattutto quando lo lasci al pronto soccorso per un malore improvviso e ti avvisano poi dal pronto soccorso Covid, che è deceduto.
Non entro nel merito di questa vicenda, c’è già la magistratura che sta indagando, anche se colgo l’occasione, per dare tantissima solidarietà da parte di tutta la sesta commissione consiliare sanità, a Vincenzo Mattina.
Contestualmente, colgo l’occasione per esprimere vicinanza e affetto a tutti gli operatori sanitari che si sono sacrificati e hanno perso la vita in questa pandemia di Covid 19, per salvare la vita a tantissimi cittadini. Ho letto il comunicato stampa del Sindaco Gambino, che condivido pienamente, al quale mi associo personalmente, ma anche a nome della commissione sanità che presiedo, in riferimento al video in cui Vincenzo, in modo accorato, denuncia alcune immagini pubblicate su tik tok giudicate inopportune.
A questo punto, però, qualche piccola considerazione mi sento di farla sull’utilizzo dei social. Questa società di oggi vive ormai in una realtà falsata, taluni confondono il reale con il virtuale, ma questo non è permesso a chi è esposto in prima linea nella salvaguardia delle vite umane.
Chi svolge questo lavoro, deve stare attento a ciò che fa ed esterna e soprattutto deve rispettare il codice deontologico della professione che esercita.
Se fosse per me abolirei tik tok e social similari o li doterei di forti restrizioni.
Esibirsi davanti ad un cellulare con canzoni o balletti imitando cantanti e attori, è la negazione dell’affermazione della propria personalità. Ma ognuno può fare ciò che vuole nella propria vita privata, l’importante è non ledere mai la sensibilità degli altri. Non aggiungo altro e come ha detto Roberto Gambino, speriamo che tutto venga chiarito nelle sedi opportune nel silenzio e nel rispetto di tutti ma soprattutto nella memoria di Mirko che non è più tra di noi.