L’impegno, l’interesse, la curiosità, la voglia di mettere in azione la creatività, il desiderio di “armeggiare” con strumenti e progetti, la visione futuristica di un percorso di vita che vada oltre i banchi di scuola.
Tutti principi e valori che caratterizzano la scuola italiana e che, spesso, c’è chi pensa siano soltanto delle parole scritte in nero su dei fogli bianchi e, “forse”, valide per qualche istituto italiano, “mosca bianca” di un sistema non sempre aderente con la realtà dei territori.
Eppure quella “mosca bianca” sorvola anche sull’Istituto Rapisardi – Da Vinci di Caltanissetta, scuola frequentata dagli studenti che ieri si sono aggiudicati il primo premio al concorso nazionale “Costruiamo il futuro con STM32 Open Development Environment”.
Gli studenti Samir Buzatu, Andrea Lombardo, Michele Ottaviano, Francesco Pilato e Christian Violo sono arrivati fino alla sede di Agrate Brianza della STMicroelectronics per poter presentare alla giuria nazionale il progetto “Ecoball” realizzato a scuola con il loro docente Fabio Capraro (tutti insieme nella foto). Un viaggio fruttuoso che gratifica gli studenti e mostra come impegno e sacrifici possono portare grandi benefici.
Soddisfatta del traguardo raggiunto si è mostrata la dirigente scolastica Santa Iacuzzo che ha sottolineato come l’istituto è sempre attento a creare opportunità per i suoi studenti aiutandoli a trasformare le conoscenze acquisite tra i banchi in competenze spendibili e, inoltre, a metterle a confronto con studenti di altri istituti italiani e internazionali.
Ecoball, progetto presentato a Novembre e che immediatamente era risultato tra i 50 concept più interessanti e innovativi, rispecchia perfettamente il tema che era stato scelto dall’azienda promotrice del concorso e risponde alla richiesta: “The Technology We Need for the Ocean We Want”.
I ragazzi, dunque, non hanno dovuto soltanto creare un progetto “funzionante” ma, soprattutto, “funzionale” all’ambiente e spendibile in ogni contesto.
“Ecoball è in grado di analizzare lo stato di inquinamento di corsi d’acqua, fiumi, laghi e mari per contribuire alla lotta contro il degrado ambientale” hanno spiegato gli studenti illustrando le potenzialità della loro idea e la spendibilità della stessa in ogni ecosistema -. Attualmente, si tende ad analizzare quelle zone che, per conformazione e dislocazione, sono considerate a rischio inquinamento. Il nostro progetto nasce dall’esigenza di estendere la rilevazione di agenti inquinanti su territori più vasti, in modo da generare una mappa dei territori a rischio e di effettuare un monitoraggio preventivo garantendo la possibilità di interventi mirati.
Lo scopo del progetto è la creazione di una mappa su web App, aggiornata in tempo reale, sullo stato di inquinamento di corsi d’acqua e litorali. Il dispositivo è in grado di rilevare un insieme di valori relativi allo stato di inquinamento di vari campioni d’acqua prelevati a intervalli regolari.
Il dispositivo è stato realizzato seguendo tutti i criteri basati sul concetto di Green Energy rendendosi autonomo per quanto concerne l’alimentazione dei suoi dispositive interni”.
Ecoball, dunque, è una chiara dimostrazione di come gli adolescenti non stiano soltanto studiando per avere un buon voto al termine del percorso di studi ma che stiano costruendo le basi per diventare dei cittadini responsabili e attenti alla salvaguardia del mondo che ci circonda. Un esempio di Service Learning che deve diventare un modello da prendere a esempio e replicare in tutti i contesti scolastici e formativi.