CALTANISSETTA – Sono giunte, come un fulmine a ciel sereno, le dimissioni del presidente della Nissa, Arialdo Giammusso, anche se di sereno c’è poco, in questa stagione della formazione biancoscudata, piena in realtà di corpose e consistenti nubi.
Il numero uno della società già in un altro periodo aveva annunciato il suo addio a fine stagione, salvo poi ripensarci dopo una ‘commovente’ lettera degli altri dirigenti che lo esortavano a rimanere; adesso sembrerebbe una decisione definitiva. Giammusso nella sua lunga lettera di addio, ‘attacca’ tutti: “Purtroppo il mio impegno non è stato apprezzato da chi poteva fare di più per essere vicino alla Nissa, dai tifosi alle Istituzioni ma anche dalle società sportive minori e di altre discipline. Anche altre società sportive non hanno mai perso occasione di guardare in casa nostra con messaggi dai contenuti subdoli e spesso ridicoli per fomentare la piazza contro di noi”.
Nissa che era inizialmente partita per lottare per il primato, poi aveva virato per un posto nei play-off e che adesso, ad una giornata dal termine, si ritrova nona con 42 punti, 11 vittorie, 9 pareggi e 9 sconfitte, 35 gol fatti e 34 subiti.
Ecco, si seguito integralmente, la lunga nota di Arialdo Giammusso.
“Comunico che nella giornata odierna ho rassegnato le mie irrevocabili dimissioni dalla carica di Presidente dell’Asd Nissa FC.Con la Nissa ho vissuto tre anni intensi lavorando tanto, senza risparmiare tempo e sacrifici, e con la ferma volontà di riportare la maglia che da sempre rappresenta la nostra città, nuovamente alla ribalta nel calcio regionale e nazionale. Tra tante difficoltà e con la collaborazione leale e sincera di pochissime persone, ho riportato la Nissa in Eccellenza dopo tanti anni. Negli anni difficili del covid, una semifinale play off nella scorsa stagione, il Penalty Awards come miglior dirigente del calcio siciliano, il primo posto in classifica a fine novembre 2021, mi avevano dato tanti stimoli e soddisfazioni per continuare a far meglio. Abbiamo creato Casa Nissa dando di nuovo dignità ed una sede della Società con una foresteria attrezzata per i giocatori. Tutto questo non è servito alla città e le istituzioni a fare aumentare il livello di interesse e sostegno al nostro progetto: soltanto 20 abbonati, pochissime persone allo stadio e costretti ad emigrare a Campofranco, scelta dolorosa ma inevitabile per giocare su di un terreno di gioco all’altezza della categoria. Pur non di meno ho capito le difficoltà dei tifosi a seguirci ed ho messo a disposizione dei tifosi un autobus gratuitamente per poterci sostenere anche fuori città per le partite casalinghe.Purtroppo il mio impegno non è stato apprezzato da chi poteva fare di più per essere vicino alla Nissa, dai tifosi alle Istituzioni ma anche dalle società sportive minori e di altre discipline. Quasi che la Nissa desse fastidio a tutti. Ed invece di aiutare un Presidente che si affacciava nel difficile mondo del calcio e che a livello regionale riusciva a farsi apprezzare e considerare capace e lungimirante, si è messa in moto una macchina del fango con critiche e conflitti gratuiti.Ad ogni difficoltà di campo e fuori dal terreno di gioco, sono arrivate sempre e soltanto pesanti e gravissime offese, soprattutto a livello personale.Sono stato accusato di tutto: di essere un mercenario, di fare il presidente per interessi di carriera politica (se così fosse mi sarebbe costata molto meno una campagna elettorale sia in termini economici che di risorse mentali), di essere amico dell’allenatore e dei calciatori, come se l’amicizia fosse un disvalore. É vero, a me piace esprimere i miei giudizi sui social network come fanno il 90 per cento delle persone nel 2022. So di essere spesso scomodo perchè dico e scrivo quello che penso, assumendomene la responsabilità e senza nascondermi in profili fake come fanno molti illustri leoni da tastiera cittadini. Questo è il motivo per cui c’è stata una gogna continua sui social con azioni mirate e strumentalizzate solo per distruggere quello che si stava facendo. Anche altre società sportive non hanno mai perso occasione di guardare in casa nostra con messaggi dai contenuti subdoli e spesso ridicoli per fomentare la piazza contro di noi. Ed anche quando la Nissa era in lotta per le prime posizioni in classifica con una squadra ed un budget assolutamente inferiore alle altre corazzate del campionato, mi è stato dedicato uno striscione che mi invitava a dimettermi. Sono stato accusato anche di aver leso il blasone delle Nissa e di aver fatto “ridere” la Sicilia calcistica.So benissimo che non è così perché abbiamo ricevuto apprezzamenti ovunque e la Nissa è diventata una società ambita da tanti addetti ai lavori in Sicilia ed anche oltre.Fuori Caltanissetta ho ricevuto apprezzamenti e stima. Non ultimo l’applauso tributatomi dai tifosi del Canicattì (che storicamente è sempre stato un avversario sportivo della Nissa) che hanno affollato gli spalti dello stadio di Campofranco. Quell’applauso per me è stato piacevole e graditissimo ma allo tempo mi ha fatto tanto riflettere. Se la mia città non ha apprezzato il mio operato, mentre altrove ricevo stima e rispetto, vuol dire che per me è assolutamente inutile continuare e lottare contro i mulini a vento.In ogni cosa che ho fatto per la Nissa ci ho messo il cuore, questo forse lo hanno compreso in pochi.A questo punto, ringrazio i dirigenti della compagine societaria, il grande professionista e direttore marketing Giovanni Russo, che provenendo da esperienze importanti di serie A in giro per l’Italia ha sposato il progetto con entusiasmo e passione dovendo presto ricredersi sulla fattibilità delle iniziative per una inspiegabile situazione di apatia e distacco dalla prima squadra della città. Ringrazio tutti i calciatori della Nissa e l’intero staff tecnico: Grazie per ogni momento vissuto insieme, per la professionalità ed il vostro valore sportivo e umano!Un grazie particolare va ad Angelo Bognanni, un Amico vero, un tecnico capace ed un grande lavoratore. Il Mister è stato oggetto di pesanti critiche già dal primo pareggio, è sempre stato sotto pressione da una piazza scientificamente organizzata per criticare e mai sostenere.Per quanto mi riguarda, lascio con tanta delusione ma sono certo di aver dato il massimo come uomo e come imprenditore per la squadra della mia città. Conosco i miei limiti ed i miei difetti, non sono perfetto come non è lo è nessuno di noi, però credo fortemente di non avere meritato questo accanimento personale. In tanti, anche ex presidenti biancoscudati, mi dicevano: “‘ma chi te lo fa fare?”. Io rispondevo ricordando loro il mio amore per la mia città. Auguro alla Nissa tanti successi per il futuro e soprattutto auguro a chi prenderà il mio posto, di fare molto meglio di quanto ho fatto io, soprattuto gli auguro di non trovare lo stesso ambiente ostile e pieno di odio.Concludo con una frase di Charlie Chaplin che esprime pienamente il mio stato d’animo: non importa come entri nel palcoscenico della vita degli altri, l’importante è l’uscita di scena; quindi prendi fiato, sorridi comunque sia andato lo spettacolo e fai il tuo inchino migliore. Ma soprattutto, non concedere mai il bis ad un pubblico che non lo merita”. Forza Nissa!