Una processione silenziosa, composta e assorta nella preghiera e nel fervore religioso. Caltanissetta e i suoi cittadini hanno accolto così la riapertura dei riti sacri della Settimana Santa nissena.
Il Fercolo di Gesù Nazareno è stato accompagnato dalle bande musicali Albicocco e Verdi, dal Clero presieduto dal vicario diocesano Padre Onofrio Castelli e dal Parroco della chiesa di Sant’Agata Padre Sergio Kalizak nonchè dalle autorità civili tra cui era presente anche il Sindaco Roberto Gambino e la sua giunta.
Ai lati della strada, in tutto il tragitto, come gli argini
di un fiume sul quale navigava la barca del Gesù Nazareno, c’erano i fedeli.
La bellezza di questo momento, sviluppato tra le lore 20 quando la processione è uscita dal Cortile della Scarabelli per raggiungere la Vara in corso Umberto e le ore 22 quando il corteo è rientrato a Sant’Agata, è stata la tangibile sensazione di mistico e sacro.
Poco folklore, nessun “coppo di semenze” in mano da sgranocchiare o lecca lecca da gustare, e tanta fede. Silenzio, preghiera, musica della banda e urla dei portatori dell’Associazione Gesù Nazareno che, a spalla, hanno condotto il corteo con compostezza e rigore.
Caltanissetta si è svegliata dal suo “torpore” proprio nel giorno in cui la chiesa rievoca l’ingresso di Gesù a Gerusalemme. Un’atmosfera di cui si aveva bisogno e che da ormai da troppo tempo mancava. A due anni dall’ultima processione dei riti della Settimana Santa, dunque, Caltanissetta torna alle origini apprezzando la bellezza e il significato di una manifestazione che fa parte del DNA della città e che deve tornare a diventare un elemento di cui ogni nisseno deve sentirsi fiero e orgoglioso.