Le Vare del Giovedì Santo, ormai assenti da due anni dal Centro Storico di Caltanissetta, sono tornate a far rivivere la Passione di Gesù Cristo a tutti i fedeli e i visitatori che hanno scelto di vivere questo momento.
E la partecipazione si è sentita già dalla loro partenza, dopo le 20, dalle loro postazioni lungo Corso Umberto e Piazza Garibaldi. I gruppi sacri, proprio come per le Varicedde nella giornata di ieri, sono partiti distanziati per evitare un eccessivo assembramento tra famiglie proprietarie e bande musicali.
Anche per questa sera un’illuminazione architetturale sulle principali chiese e palazzi del Centro Storico ha impreziosito la manifestazione rendendo l’atmosfera ancora più emozionante.
I 16 gruppi sacri hanno ritrovato l’abbraccio dei loro concittadini e, composti, si sono mossi lungo tutto il tragitto per concludere la serata nuovamente riuniti in Piazza Garibaldi.
Un segnale che mostra come le antiche tradizioni possono e devono essere rinnovate e promosse perché ci sono ancora nonni che vogliono rivivere questa esperienza con i loro nipotini, giovani che hanno la voglia di scoprire aneddoti e curiosità sui vari gruppi sacri. Qual è la loro origine, quali le motivazioni che hanno spinto un gruppo di minatori a ingaggiare l’artista Biangardi per la realizzazione de “La Veronica” e come, da un singolo gruppo sacro nato da una tragedia, quella della miniera Gessolungo, sia nata una tradizione ormai indelebile nel cuore della Sicilia.
Interessanti aneddoti di cui “gli adulti” sono detentori e che vanno tramandati, per non essere persi e per poter comprendere come e quanto questa processione sia unica e speciale non soltanto per la città di Caltanissetta ma per le tradizioni religiose e folkloristiche di tutta la Sicilia e anche oltre.