Un “Grazie” a tutto il pubblico che ha partecipato a questi quattro appuntamenti di una narrazione in “frammenti” della Passione di Cristo e a chi, a vario titolo, ha collaborato per la perfetta riuscita di questa rappresentazione diffusa seguendo una logica di meta-teatro.
È questo, in sintesi, il commento che l’Associazione Teatro della Parola, tramite il suo presidente Salvatore Alfano e il direttivo, ha voluto inviare a tutti coloro che hanno contribuito a rendere speciale questa edizione.
Si tratta della 49esima edizione della formula moderna e, per l’anno prossimo, già si inizia a pensare a un’edizione celebrativa che possa ancor di più immergere emotivamente lo spettatore all’interno della narrazione.
Tanti i tasselli che hanno permesso di rendere questa edizione veramente speciale. In particolare A.Te.Pa. ha voluto ricordare il Comune di Caltanissetta, la Diocesi di Caltanissetta, la Prefettura di Caltanissetta, l’Arma dei Carabinieri, la Guardia di Finanza, la Questura e il Corpo di Polizia, i vigili urbani di Caltanissetta e, non per ultimo, il pubblico.
La rappresentazione, diretta da Piero Carà, Giuseppe Riggi e Salvatore Riggi, è stata interpretata da Salvatore Alfano, Gino Assennato, Lillo Bellavia, Piero Buttaci, Stella Calabrese, Piero Carà, Concetta Cataldo, Marco Cocciadiferro Fabrizio Dell’Utri, Giuseppe Riggi, Pierpaolo Riggi, Leandro Sollami, Ilaria Testaquatra, Giuseppe Trapani, Beatrice Valenti, Carlo Valenti e Massimo Valenti.
“Abbiamo vissuto un anno molto particolare, mettendo in scena progetto nuovo che è stato dettato dalla contingenza del caso” ha spiegato Salvatore Alfano. Fino a qualche settimana fa non si sapeva nemmeno se si sarebbe potuto realizzare un evento in presenza o se il pubblico e l’associazione si sarebbero dovuti “accontentare” di una vicinanza soltanto in forma virtuale come è successo l’anno scorso.
Ed ecco che “il Piano B” al tradizionale percorso vissuto tra la Badia, la scalinata Silvio Pellico e la Scalinata Lo Piano si è concretizzato, lunedì e martedì santo, con una formula mista che ha visto un connubio tra la tra la cinematografia, con il cortometraggio realizzato l’anno scorso “Tutto comincia da qui” con l’Ultima Cena fino alla Cattura, e la recitazione dal vivo in Piazza Garibaldi sul sagrato della chiesa San Sebastiano e poi al suo interno.
Sono stati “frammenti” di un percorso realizzato in forma ridotta rispetto alla tradizionale formula, ma l’intento era quello di sottolineare i punti focali della narrazione e consentire anche un “doppio turno” per gli spettatori che hanno potuto apprezzare la rappresentazione senza rinunciare alle misure di sicurezza.
“Ci auguriamo di poter tornare alla formula originaria con il bagno di folla al quale siamo stati affettuosamente abituati. Sicuramente porteremo con noi alcuni elementi innovativi sperimentati quest’anno come, ad esempio, la scena nella camera di Caifa prima dell’incontro con Pilato”.
Tra gli altri elementi innovativi di questa edizione, ciò che ha colpito non soltanto il pubblico ma anche gli attori è stato il “contatto diretto” e tangibile con i visitatori. Un’interazione intima, soprattutto nei “quadri” dentro la chiesa di San Sebastiano, che ha creato un maggiore pathos. Un valore aggiunto ottenuto anche sfruttando il ruolo della voce narrante, guida scenica e collante tra i differenti momenti e ambienti.
Quello di “Frammenti – Passio Christi” è stato, in definitiva, un ritorno molto interessante che ha cercato di colmare i due anni di assenza.
E adesso si attende di sapere cosa succederà nel 2023 con l’edizione numero 50.