Venerdi’ era giunto a Gela con la mamma e il fratello, da un grosso Comune a nord di Mariupol. Questa mattina si e’ presentato puntuale alle 8 alla scuola Don Bosco. Primo giorno di lezione per il dodicenne mentre il fratellono di 8 anni si e’ fermato a casa. Missione: dimenticare le bombe e la paura. Gli studenti della II C, come testimonia la cronista dell’AGI, lo hanno accolto con gioia: un compagno speciale per una nuova avventura scolastica.
Sui cellulari degli studenti l’applicazione piu’ utilizzata in questo momento e’ google traduttore perche’ il compagno giunto dall’Ucraina in guerra parla il russo e anche l’inglese. Accanto a lui Irina Dudko, 24 anni aspirante psicologo. Lei e’ giunta in Italia dodici anni fa con la madre e conosce bene le difficolta’ per una nuova terra e una nuova lingua. Una tutor con la quale il ragazzo si e’ confrontato nei momenti di difficolta’.
Lezione speciale per gli studenti della II media: niente libri oggi, ma conoscenza e amicizia per l’inserimento del nuovo compagno. Nelle schede consegnate dall’insegnante di italiano la rappresentazione dello stato d’animo e il nuovo studente ha subito detto: “Io sto bene”. Lo ha affermato in italiano segno che inizia ad avere un impatto positivo con la nuova lingua. “Si sta iniziando con l’alfabetizzazione – dice ad AGI Graziella La Ferrera, una delle responsabili del plesso – la classe lo ha accolto bene, ha gia’ degli amici che gli stanno accanto”.
Accanto a lui un compagno, un po’ l’angelo custode, mentre ad altre due compagne di banco si rivolge dopo avere consultato google. La lingua inglese pero’ fa da ponte tra una discussione e l’altra. Alla lavagna ha disegnato una fattoria e ne ha scritto il nome in russo attirando l’attenzione dei compagni sulla scrittura cirillica. Poi la traduzione in italiano. Ogni occasione e’ buona per applaudire gli sforzi che il piccolo sta compiendo ora dopo ora.
“Ho preso a cuore questa situazione – spiega Irina Dudko – e’ come tornata indietro nel tempo. Accanto a me c’erano degli splendidi compagni, io un piccolo angelo anche custode. Ma non avevo i cellulari con il google traduttore Ricordo i pomeriggi con mia madre a studiare l’italiano, a scoprire tutte le parole associarle con il russo. Sono orgogliosa di questo arduo compito e mi auguro di essere utile a quanti giungeranno a Gela in cerca di un posto sicuro”.
Il professore Gaetano Russo gli ha consegnato le schede per effettuare le attivita’ sportive a scuola mentre un compagno gioioso lo ha invitato a raggiungere la comitativa di coetanei all’oratorio Salesiano, il ponte solidale che ha permessoal ragazzino, al suo a fratello e alla madre di associato a Gela. La dirigente del primo istituto comprensivo, Rosalba Marchisciana, ha gia’ comunicato che la scuola e’ pronta ad accogliere tanti altri studenti ucraini perche’ la parrocchia di San Sebastiano ha dato alcuni la disponibilita’ a far vivere nuclei familiari all’interno dei locali parrocchiali .