Mussomeli. Il cinquantacinquenne Maurizio Calà, nato il 13 ottobre del 1966 di origini mussomelesi, è stato indicato direttamente dal segretario nazionale della Cgil Maurizio Landini, come il più adatto a prendere in mano la federazione ligure dopo lo strappo e le dimissioni di Fulvia Veirana, ex guida della Cgil Liguria.
Maurizio Calàm diplomatosi nel 1985 all’istituto “Ettore Maiorana” di Palermo, è il fratello minore di Salvatore, già sindaco di Mussomeli (2010-2015) e di Tonino, a suo tempo assessore e consigliere comunale.
Prima della
loro dipartita, a Mussomeli Maurizio tornava ogni tanto per riabbracciare il
papà Vincenzo, detto “u caminanti” per avere girato in lungo e in largo l’Europa
(Inghilterra, Francia, Belgio, Austria, Germania, Svizzera), dove svolse
diversi lavori, e la mamma Anna Vaccaro,
donna paziente che a Palermo, oltre a badare ai tre figli e al marito, si
occupava di diversi studenti universitari che transitavano dalle stanze in
famiglia Calà.
E proprio nella capitale siciliana Maurizio Calà intraprese a soli 18 anni la carriera di sindacalista nei ranghi della Camera del Lavoro, dopo aver militato nei movimenti studenteschi della “pantera” e in quelli antimafia. A 24 anni fu eletto segretario regionale dei Pensionati della Cgil, diventando il più giovane alto funzionario del sindacato in Italia. Poi, a 34 anni arrivò la nomina a capo della Fiom della provincia di Palermo. Un incarico che lo vide in prima linea nelle grandi battaglie per la salvaguardia del lavoro degli operai dei colossi come la Imesi, la Keller, i Cantieri navali di Palermo e per ultimo la Fiat. Le proteste dei lavoratori dell’indotto Fiat lo resero protagonista dinanzi le telecamere delle televisioni siciliane di un durissimo scontro con l’allora governatore Totò Cuffaro.
Nel 2006, venne designato direttamente da Guglielmo Epifani, leader nazionale della CGIL, quale segretario della Camera del Lavoro di Palermo, incarico tra i più prestigiosi in Sicilia, e si pose alla guida di un sindacato con oltre 83.000 iscritti. In seguito venne eletto segretario generale dello Spi Cgil Sicilia.
“Io sono cresciuto a Mussomeli –ricordava Maurizio Calà in una nostra intervista- e quindi tutte le mie migliori estati le ho passate lì. Ricordo con affetto le mie nonne ma tutti i miei ricordi più belli sono legati a particolari odori e sapori che fanno parte del particolare contesto del nostro paese. Mi piace tornarci per la condizione di tranquillità che mi dà ma anche perché rappresenta un tuffo negli odori, nel calore, in una parola, nelle condizioni del passato, un ritorno alle mie origini. Per me Mussomeli rimane un punto fermo, l’unica condizione certa della mia vita. A Mussomeli ci sono le mie radici. Credo che ci siano grandi possibilità per attivare una serie di potenzialità del territorio che, certo, si trova in sede disagiata, e anche su questo bisognerebbe fare delle lotte per creare le condizioni infrastrutturali come le strade e consentire quindi di arrivarci con facilità. Su questo però non ci sono iniziative da parte dei soggetti pubblici che insieme ai soggetti privati, dovrebbero promuovere una filiera produttiva valorizzando quello che c’è a Mussomeli, dal turismo del castello ai reperti archeologici di Raffe e Polizzello, ma anche potenziando le filiere produttive. Esiste un minimo di artigianato, agricoltura e pastorizia, quindi si dovrebbe partire da lì, per trovare in maniera moderna, sfruttando le nuove tecnologie nell’ottica di una nuova logica, la promozione produttiva del territorio. Si potrebbe fare tanto per promuovere il territorio perché per questi paesi dell’interno, la logica di sviluppo non può essere vista soltanto come Mussomeli, ma bisogna integrarsi e creare un sistema rete per cooperare tutti insieme così da dare vita allo sviluppo dell’intero territorio dell’interno”. (FONTE: LA SICILIA: ROBERTO MISTRETTA)