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Edilizia. Cardinale scrive al Ministro: “liquidare le somme dovute, a rischio il blocco dei cantieri”

Redazione 2

Edilizia. Cardinale scrive al Ministro: “liquidare le somme dovute, a rischio il blocco dei cantieri”

Mer, 16/03/2022 - 13:10

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La parlamentare nissena Daniela Cardinale presenta un’interrogazione al Ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini, chiedendo l’immediata liquidazione delle somme disposte per la compensazione straordinaria dei prezzi.

Individuare soluzioni immediate per frenare l’impennata dei prezzi delle materie prime per l’edilizia. È quanto chiede la parlamentare Daniela Cardinale (CD-Misto) in una interrogazione urgente depositata ieri alla Camera dei Deputati e rivolta al Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile, Enrico Giovannini.

“Il conflitto in Ucraina – precisa la deputata – ha acuito i problemi già alimentati dalla pandemia da Covid-19, determinando non solo una grave carenza di materie prime ma facendo schizzare i costi di quelle a disposizione per tutto il settore edile. Il rischio – prosegue Cardinale – è che ci si ritrovi a giorni con centinaia di cantieri fermi in tutta Italia, con particolare attenzione alle isole maggiori come la Sicilia dove l’aumento dei prezzi risulta più importante a causa dei costi di trasporto maggiorati, mettendo dunque in pericolo anche la realizzazione delle opere previste dal piano nazionale di ripresa e resilienza”.

La parlamentare siciliana sottolinea come già l’associazione nazionale costruttori edili, nei giorni scorsi, abbia lanciato l’allarme del caro prezzi precisando che è necessario, tra le soluzioni da dover individuare con urgenza, procedere con rapidità al pagamento delle somme dovute per il meccanismo della compensazione dei prezzi già previsto dal Governo.

“Una misura – conclude Cardinale – che non basta, se si tengono in considerazione gli eccessivi rincari degli ultimi giorni, unitamente all’aumento dei costi per l’energia e per i carburanti, che hanno reso il trasporto delle materie prime decisamente esoso. Una situazione che rischia di degenerare e di mandare in cassa integrazione migliaia di lavoratori”.