E’ arrivata la comunicazione tanto attesa a Caltanissetta, l’apertura al ripristino delle processioni religiose. Da un decreto di Mons. Mario Russotto, si legge che con vescovi “Abbiamo all’unanimità stabilito che «qualora il Governo italiano, il 31 marzo p.v., revochi lo stato di emergenza» possiamo riprendere le processioni religiose già nella prossima Settimana Santa, a partire dalla Domenica delle Palme”.
Un’esigenza, quella di riprendere le processioni, dettata da un bisogno di recuperare i “nostri tradizionali riti della pietà popolare che caratterizzano l’espressione della fede e della spiritualità del nostro popolo” che il Collegio Episcopale Siciliano auspica possa essere anche un’occasione per far rinascere il “desiderio di Dio” e il “desiderio di prossimità”, nell’esercizio della carità.
Una richiesta, però, è stata avanzata dai Vescovi dell’isola: quella di evitare i gioci d’artificio in segno di rispetto per il popolo Ucraino che, ormai, non si trova più soltanto confinato nella propria Nazione ma, profugo, è fuggito dalla guerra per trovare rifugio anche nelle nostre case. Si tratterebbe – ha spiegato Monsignor Russotto, di un gesto concreto di compassione soprattutto considerato che i fuochi d’artificio, dette anche “bombe pirotecniche”, rievocano sia a livello uditivo sia nella nomenclatura, la tragedia che si sta vivendo a poche migliaia di chilometri dalla nostra terra.
«Non si possono sparare i fuochi d’artificio mentre uomini e donne, anziani e specialmente bambini sono atterriti dal suono delle sirene e uccisi dalle bombe belliche. In segno concreto di solidarietà, si invita a convertire il corrispettivo dei fiiochi pirotecnici in aiuti umanitari ai profughi che saranno accolti nelle nostre Diocesi e nelle nostre Città».
Le processioni, però, potranno riprendere nel pieno rispetto e nella dovuta osservanza delle nome emanate dal Governo italiano.
Se, dunque, verrà sospeso lo stato di emergenza a partire dalla vigilia della Domenica delle Palme – 9 aprile p.v. – si potranno svolgere le processioni esterne alle chiese con la partecipazione del popolo.
Come ulteriore invito, il vescovo Russotto, dispone che “La ripresa delle manifestazioni religiose esterne sia caratterizzata da una autentica espressione della fede, la cui linfa rimane la Liturgia, “culmen et fons”, della Vita della Chiesa e di ogni esperienza spirituale”.
Il rispetto di tutte le direttive, dunque, sarà affidato alla buona volontà di tutti e dei Sacerdoti, che ringrazia “per il loro prezioso ministero e per l’impegno non semplice in questi tempi difficili, affinché si renda sempre presente Cristo Crocifisso e Risorto, unico simbolo di pace e di speranza, di interiore risveglio, di una nuova primavera. . . tutta a colori, nella quale anche i rami spogli e nudi vedono spuntare piccole gemme di vita”.